Nasce il Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini

In voi, bambini, tutto parla di vita, di futuro”. Così ha esordito Papa Francesco nel discorso di saluto tenuto lo scorso 25 maggio durante l’incontro allo Stadio Olimpico con migliaia di bambini in occasione della prima Giornata Mondiale a loro dedicata. I bambini, ricorda il Santo Padre, possono fare una rivoluzione aprendo il cuore dei più grandi. Sono forza motrice del mondo stesso e del futuro.

Proprio per questi motivi il Pontefice ha evidenziato la necessità di dedicare ai più piccoli una giornata speciale. C’era un tempo antico in cui i bambini, essendo dei “non ancora uomini”, davano fastidio agli adulti. Accadeva anche al tempo di Cristo, con i rabbini che non tolleravano molto la loro presenza. Quando Gesù giunse dimostrò “enorme simpatia verso di loro” e “non solo non ne è infastidito, ma li propone come modelli del discepolato, poiché ‘a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio’”. Con queste parole inizia il chirografo con cui Papa Francesco ha istituito il Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini.

Il Comitato è un nuovo organismo dello Stato vaticano alle dirette dipendenze del Pontefice, che ha il compito di curare “l’animazione ecclesiale e l’organizzazione pastorale della Giornata Mondiale dei Bambini”. Papa Francesco ha incaricato il francescano padre Enzo Fortunato di presiedere il Comitato. Questo nuovo organismo si occuperà di coordinare e promuovere le iniziative dei Comitati nazionali e regionali; di collaborare con gli Uffici pastorali delle Chiese locali e delle Conferenze episcopali. Solo con questo tipo di organizzazione la Giornata Mondiale dei Bambini non rimarrà un evento isolato: la pastorale per i ragazzi diverrà sempre più una “priorità qualificata in termini evangelici e pedagogici”, una missione della Chiesa su tutti i livelli.

Nel chirografo si ribadisce che la tutela dei diritti dei bambini è una “responsabilità grave dei genitori, della comunità civile e della Chiesa”, che da parte sua la contempla come “dovere e prima forma di carità”. Francesco afferma infatti che i più piccoli hanno bisogno e diritto di essere “riconosciuti, accolti e compresi dalla madre, dal padre e dalla famiglia, per avere fiducia”, di “essere circondati di affetto e godere di una sicurezza affettiva” per scoprire la propria identità”, di avere “un nome, una famiglia e una nazionalità, rispetto e buona reputazione”.

Le motivazioni che hanno spinto verso l’istituzione della Giornata Mondiale dei Bambini Papa Francesco le ha riassunte in cinque punti:

  • Dare voce ai diritti dei più piccoli mettendo “al centro dell’azione pastorale della Chiesa la stessa attenzione che ebbe Gesù nei confronti dei bambini”.
  • Promuovere un’esperienza di Chiesa a tutti i livelli, affinché la comunità cristiana “diventi sempre più una comunità educante, capace prima di tutto di lasciarsi evangelizzare dalla voce dei piccoli”.
  • Rivestirsi dei sentimenti dei piccoli: il Papa invita la Chiesa universale a “spogliarsi dei segni del potere per rivestirsi del potere dei segni”, trasformandosi in casa accogliente e vivibile per tutti, a partire dai bambini.
  • Far conoscere e amare Gesù ai bambini attraverso il ricco patrimonio di fede e tradizioni, cosicché i più piccoli possano approfondire il loro rapporto con Cristo.
  • La Chiesa come madre, valorizzando questa dimensione sia nella catechesi che nella celebrazione, mettendo in risalto il ruolo della Chiesa come figura materna che accoglie e guida.

Il Santo Padre, così facendo, si augura che questa celebrazione sia vissuta sia a livello di “Chiesa universale” che di “Chiese particolari”.