La moda, tra etica, estetica e spiritualità

Lo scorso 26 ottobre, il “Cortile dei Gentili” e l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede hanno organizzato un prestigioso evento a Palazzo Borromeo, dal titolo “Dio fece all’uomo e a sua moglie tuniche e li vestì (Gen. 3,21) – La moda, tra etica, estetica e spiritualità”.

Dopo un’introduzione dell’Ambasciatore Pietro Sebastiani, che ha descritto la moda un volano per l’economia, il Cardinale Gianfranco Ravasi ha evidenziato come la moda sia una legittima espressione di sé che ritroviamo in primis nei testi sacri. La Bibbia offre infatti uno sterminato guardaroba: le vesti di porpora, di lino, regali, nuziali, cerimoniali, di lutto, penitenziali, stracciate. Ma si tratta di elementi concreti metaforici, in cui il realismo del rivestimento trapassa il simbolo.

La conversazione è stata poi animata da grandi volti e professionisti del settore, quali Lavinia Biagiotti, Presidente e CEO di Biagiotti Group, Stefano Dominella, Presidente della Maison Gattinoni Couture, Cinzia Macchi, Fondatrice e designer de La Milanesa, Giulia Crivelli, Fashion editor Moda 24 – Il Sole 24 ORE e Maria Cristina Finucci, architetto, artista e presidente fondatrice del The Garbage Patch State.

Il dialogo ha approfondito le diverse forme di creatività, la ricerca della bellezza, il senso della tradizione e l’importanza dell’innovazione, concentrandosi sull’etica, la sostenibilità, la diversity, l’inclusion e il digitale, soprattutto alla luce dei cambiamenti imposti dall’emergenza sanitaria.

 

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