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Vezzali e Lo Cicero: lo sport allena alla vita

Il “Cortile dei Gentili” ha partecipato per il secondo anno consecutivo alla manifestazione Villaggio per la Terra, che – tra le tante tematiche affrontate – dedicata un’attenzione e uno spazio particolare al fenomeno dello sport e alla promozione dei suoi valori. Insieme agli amici di Sportmeet, quindi, abbiamo organizzato un incontro per noi senz’altro significativo, che ha coinvolto numerosi atleti in un emozionante momento di riflessione e confronto.

Temi cardine del dibattito “Peace. Metti in campo lo sport”, proprio i principi di #BeAlive, iniziativa sportiva del “Cortile dei Gentili” per promuovere tra i giovani i valori dello sport e la pratica sportiva, interpretata non solo come attività fisica e ludica, ma come grande metafora della vita, fatta di sacrificio, volontà, applicazione, lealtà verso gli altri, rispetto delle regole e condivisione.

Tra i diversi ospiti, atleti e rappresentati delle istituzioni sportive che nel corso dell’evento, hanno avuto modo di confrontarsi e raccontarsi; significativi gli interventi di due atleti Valentina Vezzali e Andrea Lo Cicero che ci hanno spiegato come, per essere un campione sportivo sia necessario essere e comportarsi soprattutto come un campione nella vita.

Elemento fondamentale, infatti, oltre al giusto e sano agonismo, sempre presente nelle gare sportive, è la parte più umana, legata alla giusta pratica della conoscenza di sé stessi attraverso lo sport, mettendosi in discussione ma soprattutto avvicinandosi agli altri con grande empatia e solidarietà. A tal proposito, infatti, interviene Valentina Vezzali, ex schermitrice e campionessa mondiale, affermando che “la storia ci impone dei limiti e noi uomini dobbiamo superarli: così come lo sport ci pone davanti a sfide e sacrifici anche la vita lo è. Lo sport è la vita.”

Così come nella vita, dunque anche nello sport si cresce e si migliora e sono i valori che possediamo a determinare questa crescita. Importante è, in questo processo, il rapporto che si crea tra la terra e lo sport – continua Andrea Lo Cicero, ex campione della Nazionale Italiana di Rugby.

Alla base delle leggi naturali così, come nello sport, vi è la disciplina e le leggi che le regolano – ricorda ai numerosi giovani presenti in sala – se nello sport non si è disciplinati come nell’ essere contadino non si arriva a nulla di buono. Dobbiamo, infatti, aprirci ed essere solidali verso gli altri, essere un terreno fertile dove far germogliare il nostro seme della vita attraverso i valori”. Valori come il rispetto delle persone e delle regole della vita, che l’atleta continua a sostenere. “Se non rispetti le regole e la disciplina tradisci te stesso” continua. “Bisogna imparare a scegliere a perseguire un percorso e lo sport è un percorso ben preciso da intraprendere con divertimento e dedizione”. Infatti, così come nei primi due tempi di un incontro di rugby, vi è prima il sacrificio e la dedizione al gioco, a cui però segue il terzo tempo, momento di condivisione in cui le due squadre s’incontrano per un momento conviviale dove ascolto, comprensione e rispetto reciproco ne fanno da arbitri.

Lo sport, perciò, forma e disciplina lo sportivo non soltanto sul campo da gioco ma anche fuori e nella vita. Valentina Vezzali, che – ci racconta – ha scoperto la sua passione per la scherma a 6 anni, ci insegna come lo sport abbia una vera e propria potenza, un’energia che si sprigiona in campo ma, al tempo stesso, si tramuta in forza di volontà, in grado di farci superare anche le grandi sfide della vita. L’atleta, per esempio, ci confida che proprio grazie alla sua professione è riuscita a superare la morte del padre, con il quale condivideva la grande passione per la scherma e il sogno di raggiungere e vincere le olimpiadi. Grazie alla dedizione, all’amore ma soprattutto al coraggio, Valentina c’è l’ha fatta e ha raggiunto il suo grande premio, senza porsi limiti, proprio perché lo sport non fa distinzioni ma conduce ad una sfida, ad un mettersi in gioco, non solo con l’avversario ma soprattutto con sé stessi e ad essere non solo atleti che devono “fabbricare” record e medaglie ma, per prima cosa, sportivi a 360° gradi.

San Giovanni Paolo II diceva: “il vero atleta è colui che tra le righe del suo impegno, della sua passione e del suo successo ha valori che fanno grande non solo un’atleta ma un uomo stesso.”

E le testimonianze di questi sportivi d’eccezione dimostrano quanto siano vere le parole del Pontefice. Lo sport – crediamo fermamente – non solo fortifica l’uomo nel fisico ma lo nobilita nello spirito e nel suo comportamento morale verso gli altri, permettendogli così di imparare a superare nella vita le sfide e le difficoltà, così come fa sui campi da gioco.