12 Giu Proteggere il Creato per proteggere noi stessi
Dio amorevole, Creatore del cielo, della terra e di tutto ciò che contengono.
Apri le nostre menti e tocca i nostri cuori, affinché possiamo essere parte del creato, tuo dono.
Sii presente ai bisognosi in questi tempi difficili, specialmente i più poveri e i più vulnerabili.
Aiutaci a mostrare solidarietà creativa nell’affrontare le conseguenze di questa pandemia globale.
Rendici coraggiosi nell’abbracciare i cambiamenti rivolti alla ricerca del bene comune.
Ora più che mai, che possiamo sentire di essere tutti interconnessi e interdipendenti.
Fai in modo che riusciamo ad ascoltare e rispondere al grido della terra e al grido dei poveri.
Possano le sofferenze attuali essere i dolori del parto di un mondo più fraterno e sostenibile.
Sotto lo sguardo amorevole di Maria Ausiliatrice, ti preghiamo per Cristo Nostro Signore.
Con questa preghiera scritta di suo pugno, che parla di “solidarietà creativa” e di “ricerca del bene comune”, Papa Francesco ha annunciato un anno speciale dedicato alla cura del pianeta: “un Anno speciale di anniversario della Laudato si’, un Anno speciale per riflettere sull’enciclica, dal 24 maggio di quest’anno fino al 24 maggio del prossimo anno”.
È in questo 2020 infatti che ricorre il quinto anniversario della pubblicazione dell’enciclica ambientalista di Papa Francesco. L’anno sì della pandemia, ma anche della natura e della biodiversità.
Volge al termine infatti il decennio del Piano strategico mondiale per la biodiversità che non ha visto raggiungere tutti i traguardi nazionali, regionali e globali, per promuovere e adottare misure urgenti ed efficaci per arrestare la perdita di biodiversità e garantire ecosistemi resilienti. Decisivi saranno i prossimi dieci anni per invertire la rotta e imboccare la strada per un futuro sostenibile.
Ma il 2020 è anche l’anno delle ambizioni climatiche in cui scade il termine entro cui i Paesi devono annunciare i propri programmi per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi. L’emergenza Coronavirus ha scompigliato i piani, ma non ci deve far dimenticare che la crisi climatica è in corso da lungo tempo e che l’emisfero settentrionale ha appena registrato il suo inverno più caldo.
In un momento così cruciale per il pianeta e l’umanità, che ci vede ancora impegnati a lottare contro il riscaldamento globale e, insieme, anche contro un virus che in poco tempo ha fatto il giro del mondo, si rivelano profetiche le linee tematiche fondamentali della Laudato Si’ che esprimevano “la convinzione che tutto nel mondo è intimamente connesso”. A dargli ragione, la prima metà di questo 2020. L’emergenza pandemica ha dimostrato come pandemia e inquinamento – principale causa dei cambiamenti climatici e dell’impoverimento della biodiversità sul pianeta – siano due anelli della stessa catena. Ogni quattro mesi una nuova malattia infettiva, quasi sempre di origine animale, prende vita. E l’ecosistema sano, che sarebbe in grado di demolirla, si ritrova a fare i conti con una scarsa biodiversità che ha messo a rischio di estinzione oltre un milione di piante e di specie animali. Una conseguenza di cui fanno le spese anche il PIL mondiale e più del 70% dei poveri che trae sostentamento dalle risorse naturali.
Tutte problematiche che affliggono la nostra casa comune, il Creato, e che ci devono spingere a ricercare quella “ecologia integrale” che il Pontefice raccontava nella sua enciclica. Un approccio integrale che combatta la povertà e allo stesso si prenda cura del Pianeta.