La bicicletta di Papa Francesco

Era il 24 gennaio del 2018 quando Peter Sagan, il ciclista slovacco tre volte campione del mondo, incontrò Papa Francesco. In quell’occasione donò al Pontefice una bici bianca e gialla – i colori della Santa Sede – realizzata dalla Specialized con gli stemmi papali, la bandiera argentina sul telaio e la scritta ”Francesco”.

Un ricordo ricco di emotività. Un cimelio sportivo unico. Un oggetto caro a Papa Francesco e che assume ancora più significato dopo la scelta del Pontefice di metterlo tra i premi dell’asta di beneficenza voluta da Athletica Vaticana, il gruppo sportivo Fiamme Gialle della Guardia di Finanza, il “Cortile dei Gentili” e Fidal-Lazio. Un’iniziativa nata per contribuire concretamente all’emergenza sanitaria che il nostro Paese ha affrontato negli ultimi mesi e per sostenere due ospedali che si sono particolarmente distinti nella gestione della pandemia da Covid-19: il Papa Giovanni XXIII di Bergamo e la Fondazione Poliambulanza di Brescia.

L’asta nasce a valle di una manifestazione sportiva – We run together. Simul currebant – che avrebbe visto, nel mese di maggio, alcuni campioni olimpici correre con atleti paralimpici, sportivi con disabilità mentali, rifugiati, migranti e carcerati. “Simul currebant” è una citazione dal Vangelo di Giovanni, che racconta come la mattina di Pasqua due discepoli, il prediletto – che poi è stato identificato in Giovanni – e Pietro corrono insieme (“simul currebant” in latino) per andare alla tomba di Gesù, avendo ricevuto la notizia che forse c’era qualcosa di inaspettato. Quella corsa però, si conclude con il discepolo prediletto che arriva per primo ma aspetta Pietro, rimasto indietro, e gli concede il primo ingresso nella grotta sepolcrale. Allo stesso modo, in questa iniziativa simul currebant doveva indicare la disponibilità degli atleti olimpici a cedere il passo al resto dei partecipanti in modo da correre insieme e sostenersi l’un l’altro.

Seppur mutata nella forma, questa corsa virtuale ha mantenuto lo stesso fine, quello di celebrare attraverso lo sport l’incontro, la condivisione, l’inclusione e il dialogo. La corsa non sarà più fisica, quindi, ma si svolgerà su una piattaforma digitale – charitystars.com – con l’inizio previsto dall’8 giugno e un nuovo premio messo all’asta ogni dieci giorni, partendo proprio dalla bicicletta regalata da Papa Francesco. Seguendo l’esempio del Pontefice, tantissimi atleti hanno aderito all’iniziativa e accettato di donare i loro simboli e le loro divise, e dando perfino la possibilità ai partecipanti di allenarsi insieme o di condividere una cena in casa, insieme alle proprie famiglie. Tutti premi e occasioni di incontro messe a disposizione in cambio di una semplice offerta di solidarietà.

D’altronde anche Papa Francesco ha sempre parlato dello sport come di uno strumento in grado di promuovere la cultura dell’incontro e non solo; ma anche l’accoglienza, la salute, l’occupazione, le pari opportunità, la salvaguardia dell’ambiente, la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, la coesione e l’integrazione sociale: «La lotta con gli avversari, nelle competizioni sportive, è sempre definita “incontro”, e mai “scontro”, perché alla fine, sebbene sia meglio vincere, in un certo senso si vince entrambi. Ecco il mondo che sogniamo, e che con determinazione vogliamo costruire, sulla base di un agonismo sano, che veda sempre nell’avversario anche un amico e un fratello».

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