
07 Mag Il Cortile dei Gentili a Buenos Aires
Il Cortile dei Gentili sarà a Buenos Aires dal 26 al 29 novembre 2014 con “Responsabilità sociale e Borges e la trascendenza”.
Il futuro Papa Francesco l’ha definito, con il suo solito linguaggio colorito, “un autore di fronte al quale bisogna togliersi il cappello”. Non a caso, nel 1964, quando l’allora giovane gesuita insegnava Letteratura nel liceo dell’Immacolata di Santa Fé fece di tutto per portarlo a far lezione ai suoi studenti.
Difficile racchiudere in una parola l’importanza di Jorge Luis Borges per l’Argentina. Lo scrittore di “Finzioni” ha plasmato l’identità culturale del Paese e dei suoi abitanti, che ne avvertono, spesso inconsapevolmente, l’impronta. Per questo, addentrarsi nell’universo borgesiano significa esplorare l’essenza più profonda dell’argentinità.
Da qui, l’idea del Pontificio Consiglio della Cultura di attraversare di nuovo l’Atlantico. E portare il Cortile dei Gentili a Buenos Aires per provare a raccontare uno degli aspetti più dibattuti e affascinanti del grande scrittore agnostico: la dimensione trascendente nascosta nelle sue opere. Tra il 26 e il 29 novembre, in piena primavera australe, la capitale ospiterà incontri, dibattici, spettacoli e mostre dedicate a Borges. Il cardinal Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, parteciperà ai molteplici eventi, cuciti insieme da un filo rosso: il tentativo di comprendere la profonda spiritualità di uno dei più agnostici tra gli scrittori argentini.
L’iniziativa è realizzata insieme al Foro Ecuménico Social, che da oltre un decennio si occupa di dialogo interculturale e interreligioso, e la Fondazione Borges. Hanno, inoltre, offerto piena collaborazione l’arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Mario Poli, il nunzio Emil Paul Tscherrig, il rettore dell’Università Cattolica Argentina (Uca), monsignor Víctor Fernández, il rettore dell’Università Cattolica di Cordoba, padre Alfonso J. Gómez, il segretario nazionale del Culto, Guillermo Oliveri, il responsabile della Cultura della capitale, Hernán Lombardi e il rettore dell’Università di Buenos Aires, Alberto Barbieri.
Due la serie di tavole rotonde previste.
Una prima su Borges, trascendenza, religiosità, etica pubblica, a cui parteciperanno tra gli altri, oltre al cardinal Ravasi, Maria Kodama, vedova dello scrittore e presidente della Fondazione internazionale a lui dedicata, il filosofo Santiago Kovadloff, religiosi di differenti confessioni come il rabbino Daniel Goldmann e studiosi da tutto il mondo.
La seconda, che avrà come centro la “responsabilità sociale e civile”, vedrà il confronto tra noti esperti, quali Stefano Zamagni, Bernardo Kliksberg, Jorge Etkin, Cristina Clavo, padre Angel Galindo, Juan José Almagro e Gonzalo Verdomar Weiss.
Molte le proposte artistiche in programma: dallo spettacolo teatrale “Tierra del Fuego” di Mario Diament alla serata di “poesie in musica” – in cui Santiago Kavadloff leggerà vari testi di Borges sulle note di César Lerner e Marcelo Moguilevsky -, alle mostre di Alessandro Kokocinski e Aldo Sessa.