Giubileo 2025: il pellegrinaggio delle sette Chiese

Fare il giro delle sette Chiese, a Roma, non è solo un modo di dire popolare. Questa espressione, infatti, si ispira letteralmente al “pellegrinaggio delle sette Chiese”, un avvenimento che rientra tra le più antiche tradizioni romane e cattoliche e che rivive soprattutto durante il Giubileo, quando milioni di pellegrini e fedeli decidono di visitare questi sette luoghi di culto.

Le prime testimonianze del pellegrinaggio risalgono al VII secolo, ma è con l’istituzione dei Giubilei dal 1300 che le sette Chiese vengono indicate come i luoghi in cui lucrare le indulgenze. Formalizzato poi da san Filippo Neri nel XVI secolo, il pellegrinaggio delle sette Chiese è un percorso spirituale lungo circa 25 chilometri, i quali si snodano lungo tutta la Città Eterna, dalla campagna alle catacombe fino alle magnifiche basiliche romane. In origine i pellegrini impiegavano una giornata intera per completare il giro, dai primi Vespri, a quelli del giorno successivo. Poi il percorso è stato suddiviso in due giornate: la prima era dedicata alla basilica di San Pietro, la seconda alle altre sei, da San Paolo fuori le mura, proseguendo poi in senso antiorario per terminare con Santa Maria Maggiore.

L’attuale percorso dei fedeli, quindi, non può non partire dalla basilica per eccellenza, quella di San Pietro, il luogo di sepoltura dell’apostolo nonché la chiesa dove viene aperta la Porta Santa all’inizio del Giubileo. La seconda tappa è San Paolo fuori le mura, la basilica più grande dopo quella di San Pietro, che sorge sulla via Ostiense al di fuori delle mura aureliane. La tradizione cristiana colloca qui il luogo di sepoltura dell’apostolo Paolo. Dopo San Paolo è la volta della basilica minore di San Sebastiano, collocata sulla via Appia Antica. La chiesa fu costruita nel IV secolo e dedicata ai Santi Pietro e Paolo, perché qui erano state trasferite nel 258 le reliquie dei due apostoli per salvarle dalle persecuzioni. Sottostante alla basilica, si trova uno dei luoghi più misteriosi e spirituali, le catacombe di San Sebastiano.

Da San Sebastiano ci si sposta poi alla quarta tappa che include la terza basilica papale, San Giovanni in Laterano. È la più antica e importante basilica di tutto l’Occidente, sede della diocesi di Roma. Spostandosi di qualche centinaio di metri si giunge alla quinta tappa: Santa Croce in Gerusalemme. La chiesa ha una struttura diversa dalle altre perché è di forma ovale ellittica, originale costruzione dell’architettura barocca. Il luogo deve il suo nome alle reliquie della Passione di Gesù qui custodite, tra cui alcuni frammenti della croce.

Nella sesta tappa si giunge alla basilica di San Lorenzo fuori le mura, conosciuta anche come San Lorenzo al Verano poiché è adiacente alle mura del cimitero comunale della città di Roma. La chiesa conserva le reliquie di San Lorenzo, un diacono di origine spagnola ucciso per ordine dell’imperatore Valeriano.

Il pellegrinaggio delle sette Chiese si conclude, infine, alla quarta basilica papale, quella di Santa Maria Maggiore. La basilica è il santuario mariano più importante e antico dell’Occidente, nonché unica tra le basiliche papali ad aver mantenuto inalterato il suo aspetto paleocristiano.