
17 Mar La figura del padre nella Bibbia
Il 19 marzo, il giorno conosciuto da tutti come la Festa del Papà, la Chiesa ricorda lo sposo di Maria, padre di Gesù: San Giuseppe, un uomo che può essere veramente di grande ispirazione per i padri di oggi e di domani se consideriamo quello che lui ha fatto nella sua vita.
Dal ritratto che emerge dalla Bibbia sappiamo che la sua figura, seppur rappresenti un tassello centrale nella storia della salvezza, appare sempre come marginale e discreta. San Giuseppe è infatti l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana e nascosta. Anche perché i Vangeli non ci riportano nessuna parola di Giuseppe, niente, non ha mai parlato. Ciò non significa che egli fosse taciturno, il suo è un silenzio pieno di ascolto, operoso, un silenzio che fa emergere la sua grande interiorità. Nel suo mutismo insegna una grande lezione: non basta mettere al mondo un figlio per dire di esserne anche padri o madri. «Padri non si nasce, lo si diventa. E non lo si diventa solo perché si mette al mondo un figlio, ma perché ci si prende responsabilmente cura di lui. Tutte le volte che qualcuno si assume la responsabilità della vita di un altro, in un certo senso esercita la paternità nei suoi confronti» (lettera apostolica “Patris Corde”).
La sua paternità è lo specchio della paternità di Dio, e a contraddistinguerla è senza dubbio la tenerezza. Una tenerezza a cui sarebbe bello ispirarsi nell’amare il prossimo e nell’essere genitori.
In questi tempi di cambiamento di valori, di ideali, di stravolgimento dei paradigmi, di mutamento nei legami e nelle relazioni, il modello di famiglia sta subendo un grande cambiamento. E la figura del padre è troppo spesso oscurata, messa in secondo piano rispetto a quella della madre.
Ricordiamoci allora della grandissima figura di San Giuseppe, padre esemplare del nostro salvatore, il quale ha saputo accogliere, custodire e nutrire Gesù.