La giusta fiscalità per una vera coesione sociale

«Ho pagato le tasse regolarmente? Ho compiuto i miei doveri civili avendo cura della comunità umana o solo dei miei interessi personali?». Con questa riflessione che delinea l’evasione fiscale come un peccato il Cardinal Ravasi ha aperto il “Cortile dei Gentili” che si è tenuto stamattina sul tema della “Giusta fiscalità per una vera coesione sociale”.

Dopo una breve introduzione del Presidente Giuliano Amato, hanno animato il dialogo – moderato dalla giornalista Emma D’Aquino – i Prof. Luca Antonini e Franco Gallo, rispettivamente Giudice e già Presidente della Corte Costituzionale, il Prof. Giuseppe Schlitzer, Direttore dell’Autorità di informazione finanziaria della Santa Sede, e il Comandante Generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana.

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Il Prof. Antonini ha sottolineato come per la Costituzione l’uomo sia titolare di diritti e doveri, due lati della stessa medaglia, e come il dovere tributario sia una risorsa imprescindibile per garantire qualsiasi diritto, sociale o civile. Una visione condivisibile, soprattutto se visto come un dovere verso la società e il prossimo, e non verso la statalità.

Il tributo è d’altronde una forma di giustizia sociale, uno strumento distributivo di cui lo Stato deve disporre per correggere le distorsioni ed eliminare le disuguaglianze, come ha ricordato il Prof. Gallo, definendo la contribuzione fiscale una condizione essenziale per la creazione di benessere condiviso.

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Ma quand’è che la fiscalità può definirsi giusta in senso assoluto? A porre la domanda il Prof. Schlitzer, che ha aggiunto come in realtà sia il relativismo a caratterizzare il settore. Non a caso i sistemi di fiscalità sono diversi in tutto il mondo e la conseguente pressione fiscale non è uguale per tutti i Paesi. Meglio allora parlare di un giusto percepito, in funzione soprattutto della qualità dei servizi pubblici erogati.

A tracciare lo stato dell’arte del nostro Paese, invece, è stato il Comandante Zafarana che ha evidenziato come negli ultimi anni diversi provvedimenti abbiano contribuito a contenere il fenomeno dell’evasione fiscale. Grazie anche al lavoro della Guardia di Finanza, che oltre a contrastare questa piaga, vigila su come lo Stato impieghi i soldi della spesa fiscale.