DISTANZIA-MENTI

“Ne usciremo migliori”. Quante volte abbiamo sentito questa frase, quante volte ci abbiamo creduto, quante volte, invece, ci siamo dovuti ricredere. Il periodo storico che stiamo vivendo ha portato tante morti, ha estremizzato i problemi economici, ridotto molte famiglie sul lastrico, ha visto chiudere aziende e imprese, soprattutto quelle locali, ma il problema forse più diffuso è anche quello meno visibile, perché è dentro di noi, nelle nostre menti, nei nostri modi di fare, di relazionarci agli altri.

“C’è una vera e propria epidemia di ansia e depressione. E per questo aver, in prima istanza, abolito il bonus per le terapie psicologiche è stato gravissimo” afferma Luigi Cancrini, psichiatra e psicoterapeuta, fondatore del Centro di terapia familiare e relazionale, con un’esperienza pluridecennale nello studio del disagio psichico, che in un’intervista di Repubblica ha spiegato come “non torneremo uguali a prima, ammesso che quel ‘prima’ fosse un’età felice. Siamo però di fronte ad un grande malessere collettivo e le persone chiedono aiuto”. Sicuramente ne usciremo, ma dipende come, chi aveva già qualche fragilità farà molta più fatica e potrebbe portarsi dietro disagi evidenti.

Come risaputo, infatti, inizialmente il ‘bonus psicologo’ in Senato era stato affossato. Non è però mancata la voce delle singole regioni che, riconoscendo la gravità della situazione, si sono attivate intervenendo concretamente, tra cui Campania, Lombardia, Toscana e Lazio, che hanno istituito il modello dello ‘psicologo di base’. Il ‘bonus psicologo’ agli inizi prevedeva lo stanziamento di 50 milioni di euro, per permettere a tutti coloro che non hanno la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta nel privato, di avere un incentivo. Sono soldi che al momento lo Stato sembra non poter mettere a disposizione, seppur ci siano bonus di ogni tipo, da quelli per le televisioni, per i rubinetti, per i monopattini. “Sei depresso? Guardati la tv!”. È ormai virale sui social quest’espressione di satira e denuncia riguardo la questione.

Successivamente, con il decreto Milleproroghe è stato finalmente attivato il ‘bonus psicologo’, ma sono stati stanziati meno della metà dei fondi iniziali, solo 10 milioni. Certo, si tratta comunque di un passo nella giusta direzione per la salute mentale e, seppur piccolo, si spera possa aiutare chi è davvero in difficoltà a ritrovare il proprio equilibrio psichico, in questo periodo di ansia, incertezza e precarietà.

Del resto, che lo si voglia o no, è evidente, l’emergenza psicologica è l’altra faccia della pandemia. Il disagio è diffuso in tutte le fasce d’età, soprattutto negli under 30. Inoltre, sono migliaia tra medici, infermieri ed operatori sanitari ad aver accumulato stanchezza, stress, paura, fino a soffrire di burnout, esaurimento emotivo sul posto di lavoro.

Ergo, sarebbe più giusto chiedersi: ne usciremo migliori o ne usciremo sfiniti? Ma soprattutto, ne usciremo? Sicuramente, ma non sappiamo come. Ci sarà da lavorare molto, su noi stessi in primis. È per questo che aver ripreso in considerazione il ‘bonus psicologo’ dopo la sua bocciatura, ci lascia ben sperare, perché il benessere psico-fisico va coltivato ogni giorno. D’altronde, come ricorda lo psicoterapeuta Luigi Cancrini: “con la consapevolezza che le cose del mondo sono caduche, un fiore è bello da guardare e da odorare nel breve spazio della sua vita. Poi appassisce. Allora il senso è che la felicità e la serenità non sono beni duraturi, ma una conquista quotidiana”.

Alessandra De Canio