La cultura ai tempi del Covid

La cultura è una parte essenziale della nostra vita, e mai come in questi mesi è stata a rischio. La pandemia contro cui stiamo combattendo ormai da quasi un anno sembra non voler allentare la sua morsa e, a causa sua, tanti settori sono severamente colpiti. Uno di questi è sicuramente quello della cultura, degli eventi, dello spettacolo, del cinema, che ha dovuto dire addio ormai per un lungo periodo alla sua programmazione, creando un malessere economico e sociale senza precedenti. Il coronavirus dà la stretta finale al settore, soprattutto la compagine legata al teatro, al cinema (-98% di incassi al botteghino rispetto alla scorsa estate), alla musica classica e leggera, ormai da anni in crisi per mancanza di adeguati investimenti. Si stima che il 70% delle aziende del comparto cultura e intrattenimento dovrà affrontare un calo sul fatturato di oltre il 40% e 840mila lavoratori temono per la mancanza di occupazione e per il loro futuro così incerto. Si sentono dimenticati, abbandonati da chi avrebbe dovuto tutelarli al momento opportuno, gli stessi attori chiave che sembrano non comprendere a pieno l’importanza e il ruolo della produzione culturale nel funzionamento dei sistemi sociali ed economici. Ora è il momento di dare una scossa alla compagine culturale e fare in modo che l’aiuto delle nuove tecnologie possa risollevare il settore, a partire da eventi e manifestazioni di importanza nazionale come quelli di Parma.

Siamo infatti alla vigilia di una manifestazione che cercherà in maniera alternativa di risollevare le sorti del settore, aprendo il dibattito alle questioni più recenti legate alla pandemia. La rinascita non può prescindere dalla cultura e il ricco programma di eventi, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, concerti musicali, incontri con autori, performance di danza, laboratori per bambini, senza dimenticare i musei e le mostre ospitate nei luoghi culturali di Parma ne è la testimonianza. Parma Capitale Italiana della Cultura 2020-2021 cercherà di essere il punto di svolta perché, come ha ricordato anche Papa Francesco nell’enciclica “Laudato Si’” «il patrimonio storico, artistico e culturale è parte dell’identità comune di un luogo e base per costruire una città abitabile». La cultura è considerata oggi più che mai come habitat umano, «intesa non solo come i monumenti del passato, ma specialmente nel suo senso vivo, dinamico e partecipativo».

Parma trasformerà il dramma del Covid-19 in un’opportunità, dando una svolta digitale al programma di Parma Capitale Italiana della Cultura. L’emergenza sanitaria ha dettato nuovi ritmi e nuove priorità, grazie a tecnologie e strumenti che hanno permesso anche di ampliare l’offerta culturale: è così che la cultura riparte e va a riprendersi con tenacia il ruolo di collante della società. App e piattaforme progettate ad hoc saranno le risorse privilegiate che potenzieranno un approccio human-centric, amplificando l’esperienza immersiva delle persone nei luoghi, nelle opere e negli eventi in programma. Conoscere ogni angolo e ogni sfaccettatura della città, scoprire il territorio circostante con tutte le sue ricchezze, pianificare un turismo enogastronomico di qualità: grazie a un nuovo modo di pensare alla cultura, e nel pieno rispetto della norme di sicurezza, tutto questo sarà possibile. La tecnologia digitale può venire in soccorso della cultura, salvare il nostro patrimonio e risollevarlo da un incubo durato troppo a lungo.