Il significato della Pasqua: origini e tradizioni

La festività di Pasqua nasce per celebrare la risurrezione di Gesù, momento chiave della fede cristiana, anche se negli anni si è trasformata in una giornata di festa e di riposo anche per i non credenti. Nel corso dei secoli questo momento di elevata spiritualità si è arricchito d’immagini e riti diventati ormai talmente famigliari da non ricordare più il loro significato originale e le loro origini.

La data di Pasqua venne scelta nel 325 d.C. a Nicea, in occasione del primo concilio ecumenico della storia della Chiesa, durante il quale si stabilì che la data avrebbe seguito il calendario lunare, cadendo la prima domenica dopo la prima luna piena dell’equinozio di primavera. Essendo quindi una giornata variabile, la Pasqua viene definita bassa media o alta in base al giorno e al mese in cui si presenta.

La settimana Santa ha molteplici significati ed ha inizio il Giovedì Santo: in questo giorno si commemorano l’ultima cena e la lavanda dei piedi di Gesù ai suoi apostoli, rivivendo così il suo atto di umiltà. Il Venerdì Santo è dedicato alla rievocazione della Passione e della morte di Gesù, che trova massima espressione nella Via Crucis per le strade di Roma. Il Sabato di Pasqua è un giorno di riflessione, calma e silenzio in cui le Chiese si spogliano dei loro ornamenti e si privano del crocefisso in attesa della Veglia Pasquale che si conclude verso mezzanotte con l’annuncio della resurrezione seguito dal suono delle campane.

La Domenica di Pasqua il Santo Padre pronuncia l’Urbi et Orbi, la forma più solenne di benedizione pubblica e si celebra la messa per la Resurrezione di Cristo per poi terminare i festeggiamenti il Lunedì dell’Angelo (più noto come lunedì di Pasqua o Pasquetta), giorno in cui si ricorda l’incontro tra le pie donne, dirette al sepolcro di Gesù, e l’angelo che annuncia loro che Gesù è risorto. Il lunedì non è stato subito riconosciuto come giorno festivo se non durante il Dopoguerra in cui si è deciso di allungare i festeggiamenti pasquali.

Un simbolo che ricorre sulle tavole imbandite nei giorni di Pasqua è la colomba, che fa riferimento ad un episodio della Genesi in cui una colomba portò un ramoscello d’ulivo a Noè dopo il diluvio universale per indicare la fine delle ostilità tra Dio e il suo popolo. Mentre l’usanza di regalare le uova risale agli antichi popoli Persiani, Cinesi, Egizi e Greci che in Primavera le donavano come simbolo fertilità e di buon auspicio per l’abbondanza dei raccolti. Dal momento che la data di Pasqua cade sempre in Primavera, con l’avvento del Cristianesimo il simbolismo delle uova divenne parte della simbologia e dei riti legati a questa festività, indicando la vita che rinasce ed il mistero della sacralità. Con il passare dei secoli nacque la tradizione di portare le uova in chiesa per essere benedette e di non mangiarle per tutto il periodo della Quaresima in segno di digiuno e penitenza fino al giorno di Pasqua, in cui esse finalmente riapparivano sulle tavole delle famiglie, fino a diventare di cioccolato come quelle che conosciamo oggi.

La Pasqua è l’evento che ha portato la novità radicale per ogni essere umano, per la storia e per il mondo: è trionfo della vita sulla morte; è festa di risveglio e di rigenerazione e l’esortazione di Papa Francesco è di far risuscitare il Signore nelle nostre esistenze, di liberarlo dal sepolcro in cui lo abbiamo chiuso. “Che cosa significa che Gesù è risorto? Significa che l’amore di Dio è più forte del male e della stessa morte; significa che l’amore di Dio può trasformare la nostra vita, far fiorire quelle zone di deserto che ci sono nel nostro cuore. La Risurrezione di Cristo agisce nella storia come principio di rinnovamento e di speranza. Chiunque è disperato e stanco fino alla morte, se si affida a Gesù e al suo amore può ricominciare a vivere. Anche incominciare una nuova vita, cambiare vita è un modo di risorgere, di risuscitare.”

Tags: