11 Nov Il ritorno di Donald Trump
Donald Trump torna trionfante alla Casa Bianca. Lo scorso 5 novembre, il martedì dell’election day americano, il tycoon repubblicano è riuscito a imporsi in maniera netta e solida nei confronti della candidata democratica e vicepresidente in carica Kamala Harris. Nonostante i sondaggi parlassero fino a qualche giorno prima di una battaglia testa a testa fino all’ultimo voto negli stati chiave, Trump ha vinto sotto tutti i punti di vista in maniera schiacciante, conquistando 312 grandi elettori contro i 226 di Kamala Harris, battendo la democratica anche sul voto popolare. Tutti gli stati considerati in bilico, dal North Carolina alla Pennsylvania fino alla Georgia, hanno visto un exploit del candidato repubblicano.
Il 47esimo presidente degli Stati Uniti è anche il più anziano ad essere eletto (78 anni) nonché il primo che si avvia a ricoprire due mandati presidenziali non consecutivi dal presidente Cleveland (1893). Fox News, emittente televisiva da sempre vicina a Trump, è stata la prima ad chiamare la vittoria del repubblicano che, poco dopo, è salito sul palco di Palm Beach per il suo discorso. “Questa è una magnifica vittoria che ci consentirà di rendere l’America di nuovo grande”, ha esordito Trump ringraziando il candidato vicepresidente J.D. Vance e il miliardario e grande sostenitore Elon Musk e assicurando ai suoi elettori che, come è stato per lui, anche l’economia americana nei prossimi quattro anni affronterà uno straordinario «comeback». Inoltre ha ribadito che si impegnerà per far finire le guerre in corso nel mondo, promuovendo la pace.
Molti sono stati i messaggi di congratulazioni che Donald Trump ha ricevuto dai leader internazionali. Uno dei primi è stato Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano. A lui sono seguiti i complimenti da parte di Giorgia Meloni e Sergio Mattarella, Viktor Orban, Keir Starmer, Emannuel Macron, Ursula von der Leyen, Mark Rutte. Un messaggio è giunto anche dal presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, il quale ha scritto che apprezza l’approccio del presidente alla politica estera, che ha definito per una «pace attraverso la forza». Zelensky ha sottolineato – non poco preoccupato per le sorti del suo Paese e di ciò che potrebbe significare la rielezione di Trump – che confida “nel costante sostegno bipartisan all’Ucraina degli Stati Uniti”. L’unico a non congratularsi, all’inizio, è Vladimir Putin ma qualche giorno dopo invece il leader russo ha fatto sapere di essere pronto a un confronto con il presidente neoeletto. Infine sono arrivate anche gli auguri dalla Santa Sede tramite le parole del Segretario di Stato, il Card. Parolin, il quale auspica che Trump “possa davvero essere un elemento di distensione e di pacificazione negli attuali conflitti che stanno sanguinando il mondo”, augurandogli “tanta saggezza”.
Il risultato presidenziale ha inevitabilmente coinvolto i mercati finanziari con l’effetto Trump che ha avuto un grosso impatto. La borsa statunitense ha aperto in forte rialzo, soprattutto nelle ore successive alla conferma dell’elezione. Principalmente dipende del fatto che il risultato elettorale è stato raggiunto presto e un risultato elettorale chiaro; l’incertezza infatti poteva avere un effetto negativo sugli investitori. A ciò si aggiunge il fatto che con l’elezione di Trump saranno promosse politiche economiche favorevoli per gli affari, come la riduzione delle tasse per i ricchi e le aziende, l’imposizione di dazi e la deregolamentazione della burocrazia. Rimangono ancora incognite, invece, le questioni legate all’immigrazione e alla guerra a Gaza e in Ucraina, che sono la preoccupazione maggiore per gli avversari del neopresidente e anche per la comunità internazionale.