28 Apr Il Cortile degli Studenti: al MAXXI i giovani parlano delle problematiche della città
Protagonisti: Card. Gianfranco Ravasi, Giuliano Amato, Massimo Alvisi, Francesco Spano, Eraldo Affinati e Giusto Sciacchitano.
Lunedì 27 aprile, nell’ affascinante auditorium del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo – si è tenuta la terza edizione del “Cortile degli Studenti” dal titolo “La Città: Babele o Gerusalemme?”, un dibattito che ha visto protagonisti studenti dei licei romani e alcuni grandi personalità, che hanno messo a disposizione le loro competenze, diverse a seconda degli ambiti, per analizzare la situazione urbanistica-sociale attuale.
L’evento, promosso dalla Fondazione Cortile dei Gentili in collaborazione con il M.I.U.R., ha riflettuto sul tema della “città”, e su come sarebbe bello se la Babele in cui viviamo oggi, dove si ci si incontra gli uni con gli altri ma non ci si comprende, si trasformasse in una Gerusalemme, dove i diversi vivono insieme, senza sentirsi mai isolati o alienati.
L’iniziativa è stata pensata con l’obiettivo di fornire ai ragazzi gli strumenti culturali affinché possano anche loro un giorno esclamare: “come sono belle le città che superano la sfiducia malsana e integrano i differenti, e che fanno di tale integrazione un nuovo fattore di sviluppo! Come sono belle le città che, anche nel loro disegno architettonico, sono piene di spazi che collegano, mettono in relazione, favoriscono il riconoscimento dell’altro” (EG,210).
Dopo l’introduzione del Card. Gianfranco Ravasi e di Giuliano Amato, si è dato subito spazio alle domande dei ragazzi, che in particolare hanno posto tre questioni: perché lo Stato non rende la periferia più vivibile e accessibile, migliorando i trasporti e i centri di integrazione? Come si creano palazzi o monumenti che riescano ad ammaliare la maggior parte della popolazione, essendo la bellezza e la bruttezza due concetti soggettivi? Perché si continua a creare e aggiungere, senza valorizzare la bellezza che già ci circonda?
Ciascun ospite ha avuto la possibilità di esprimere il proprio punto di vista rispondendo alle domande dei ragazzi.
Massimo Alvisi, architetto del Renzo Piano Building Workshop e collaboratore del progetto G124 per il recupero delle periferie in Italia, ha raccontato come la sua professione debba rendere possibile e facilitare il dialogo e l’incontro tra diverse comunità, riqualificando il territorio e recuperando la dimensione delle storie da raccontare anche all’ interno delle periferie: «Non pensiamo solo a qualificare le nostre ricchezze storiche; non parliamo più di periferie, ma pensiamole come il luogo di confine, la soglia in cui avvengono storie straordinarie. La città oggi deve essere la visione di un giardino. Il giardino è il luogo in cui ci si incontra e in cui ci si prende cura».
Francesco Spano, consulente del Consiglio d’Europa per le politiche di dialogo interculturale, oltre ad invitare i ragazzi a non cadere nella pigrizia e a riscoprire la capacità di sorprendersi della bellezza che li circonda, gli ha ricordato quanto sia importante in una Gerusalemme «raggiungere la pace tramite non l’omologazione, ma il riconoscimento e il rispetto dell’altro».
Lo scrittore, Eraldo Affinati, ha sottolineato l’importanza dei luoghi in cui si cresce, constatando che purtroppo oggi le periferie sono spesso abbandonate. Ha invitato i ragazzi a riconoscersi in un’esperienza comune, seppur diversi, e a conservare le proprie identità, senza però chiudersi in esse.
Il procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, Giusto Sciacchitano, in riferimento anche alle attuali stragi di migranti, ha lanciato ai ragazzi due parole chiave: sicurezza e accoglienza: «mettere insieme questi due obiettivi è uno degli aspetti più gravi e interessanti. Si dovrebbe dare sicurezza ai cittadini e, allo stesso tempo, accogliere i migranti per dar loro una vita migliore, rendendoli partecipi però dei nostri valori. La cultura aiuta a superare le differenze».
Appuntamento a novembre, con il prossimo “Cortile degli Studenti”!