Il Congedo Di Benedetto XVI, Potenza Dell’umanesimo

Le dimissioni di Benedetto XVI costituiscono un avvenimento enorme per tutti.

Ancora non se ne vede – e non se ne può vedere – la portata nel suo complesso orizzonte e nella sua potenza umanistica. Si scriveranno saggi su saggi, volumi su volumi per le sue cause, implicazioni e conseguenze filosofiche, giuridiche, storiche, teologiche, sociologiche, psicologiche, politiche.

Basta già solo una domanda fra le tante per impegnare un’intera biblioteca e innumerevoli e difficili riflessioni: può dimettersi un papa? Il papa della Chiesa cattolica è il vicario di Cristo, un pastore di anime, un capo di Stato – Sommo Pontefice, espressione ereditata dal retaggio imperiale romano -, il vertice-rappresentante visibile di una cultura, di una tradizione, di una fede, di una istituzione, di una spiritualità, di una mistica. Così, il gesto di grandissimo coraggio e grandissima generosità, forza e responsabilità di quest’uomo, Joseph Aloisius Ratzinger, concentra in sè una messe infinita di questioni, direi interminati spazi di pensiero.

Tutti ne sono e saranno coinvolti, siano essi religiosi o non religiosi, laici o non laici, credenti in Dio o non credenti in Dio, secolaristi o clericali. Il Cortile dei Gentili è necessariamente chiamato ad affrontare questa montagna.