19 Gen Benedetto XVI, promotore del dialogo tra credenti e non credenti
“Che cos’è il Cristianesimo. Quasi un testamento spirituale”. È questo il titolo del saggio postumo che contiene le ultime riflessioni sui temi fondamentali della religione del Papa Emerito Benedetto XVI, pubblicato da Mondadori e disponibile nelle librerie dal 20 gennaio. Mancato il 31 dicembre 2022, Benedetto XVI ha acconsentito alla pubblicazione postuma di un saggio che è un vero e proprio testamento spirituale. È durante la sua permanenza nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano che il Papa Emerito avrebbe scritto la maggior parte dei testi contenuti nella raccolta di saggi. Tra i temi trattati uno dei capisaldi del suo pensiero: il dialogo. Tra le religioni certo, tra cristiani ed ebrei ma soprattutto tra credenti e non credenti.
Conosciuto da molti per essere stato, in 600 anni, il primo Papa a dimettersi nel febbraio 2013, Papa Benedetto XVI è stato però soprattutto un profondo teologo e uno strenuo difensore dei valori del Cristianesimo. Sempre rispettoso della fede altrui, in tempi in cui dominavano il relativismo, la crisi di verità e la povertà etica, testimonianze di un generale malessere nei confronti della religione, Papa Benedetto XVI volle creare uno spazio ideale dove colmare questo desiderio di verità e di significato: il “Cortile dei Gentili” divenne così il luogo di incontro dove favorire il dialogo tra credenti e non credenti, uno spazio di espressione per coloro che si pongono delle domande riguardo la propria fede, una finestra sulle inquietudini del mondo moderno. Sono state proprio le sue parole pronunciate il 21 dicembre 2009 ad ispirarne la nascita: «Io penso che la Chiesa dovrebbe anche oggi aprire una sorta di “cortile dei gentili” dove gli uomini possano in una qualche maniera agganciarsi a Dio, senza conoscerlo e prima che abbiano trovato l’accesso al suo mistero, al cui servizio sta la vita interna della Chiesa. Al dialogo con le religioni deve oggi aggiungersi soprattutto il dialogo con coloro per i quali la religione è una cosa estranea, ai quali Dio è sconosciuto e che, tuttavia, non vorrebbero rimanere semplicemente senza Dio, ma avvicinarlo ameno come Sconosciuto». Dipartimento del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, nato su iniziativa del Cardinale Gianfranco Ravasi, il Cortile dei Gentili è quindi dal 2011 uno spazio di dialogo, incontro e confronto tra credenti e non credenti, aperto alle idee e al pluralismo soprattutto su temi attuali come scienza, fede, nuove tecnologie, etica e arte.
Due mondi apparentemente lontani, quello laico e quello cattolico, ma che invece con questa grande intuizione di Benedetto XVI si avvicinano anche con gli incontri veri, reali e la nascita di rapporti personali, vere e proprie amicizie intellettuali, tra uomini di fede e intellettuali laici, estranei al mondo religioso. Ne è un esempio quella tra il Papa Emerito e il grande matematico Piergiorgio Odifreddi, che insieme hanno pubblicato due libri, il primo nel 2013 “Caro Papa teologo, caro matematico ateo. Dialogo tra fede e ragione”, e il secondo, dal titolo “In cammino alla ricerca delle Verità. Lettere e colloqui con Benedetto XVI”, nel 2022. Interessantissimi i ragionamenti di Benedetto XVI su come la matematica possa essere considerata la scienza più vicina alla religione, pensiero condiviso dallo stesso Pitagora, mentre la biologia sarebbe la più lontana. La matematica che è sì una invenzione dell’uomo ma che corrisponde al creato in una perfetta armonia tra le cose oggettive e le cose soggettive. Come scriveva anche nell’enciclica “Caritas in Veritate” nel 2009: «La ragione e la fede possono aiutarsi a vicenda. Solamente insieme possono salvare l’uomo».
Credenti e non credenti la maggior parte delle volte non sono d’accordo ma questo non deve rappresentare un problema. Nonostante ciò, parlano e si confrontano, discutendo delle proprie opinioni. Questo vuol dire avere vaste vedute. I credenti hanno bisogno dei non credenti e viceversa. A testimonianza ancora una volta dell’importanza che il Papa Emerito ha sempre dato al dialogo con i non credenti queste parole, che il 26 settembre 2009, durante un volo verso la Repubblica Ceca, Benedetto XVI rivolgeva ai giornalisti: «L’agnostico non può essere contento di non sapere se Dio esiste o no, ma deve essere in ricerca e sentire la grande eredità della fede; il cattolico non può accontentarsi di avere la fede, ma deve essere alla ricerca di Dio, ancora di più, e nel dialogo con gli altri rimparare Dio in modo più profondo».