The Economy of Francesco 2023

Il 10% di popolazione più ricca del pianeta possiede il 76% della ricchezza e il 52% del reddito, mentre il 50% più povero possiede il 2% della ricchezza e l’8% del reddito. Questo è il quadro che risulta dall’ultimo report del Word Inequality Index, lo studio che misura la distribuzione della ricchezza globale. Ciò che emerge è che il potere economico è estremamente concentrato nelle mani di una piccola minoranza di super ricchi, e infatti la quota di ricchezza posseduta da parte dello 0,1% più ricco del mondo è passato dal 7% all’11% tra il 1995 e il 2021. L’Europa si classifica come la regione più egualitaria, in termini di distribuzione della ricchezza, mentre le regioni con più disparità sono il Medio Oriente e il Nord Africa.

Ma a cosa è dovuta questa disparità? La risposta è da ricercarsi nel nostro sistema economico che genera ricchezza ma che non riesce a distribuirla equamente, dando vita a numerose disuguaglianze.

Da questo assunto nasce nel 2019 The Economy of Francesco, un evento globale rivolto ai giovani con cui il Papa ha chiesto di ripensare e praticare un’economia diversa «un’economia che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda». Un appello che ha da subito ricevuto risposta positiva coinvolgendo i giovani di più di 120 Paesi, in una lotta alle disuguaglianze e alla crisi ambientale, ma anche ad un dialogo sulla Pace, sulla sicurezza alimentare e sui temi spirituali.

L’evento che quest’anno si è svolto dal 6 all’8 ottobre ad Assisi nella sua quarta edizione, ha dato vita ad un dialogo sul tema della “25esima ora”, il tempo donato da Dio alla terra e ai poveri. Un’ora che va vissuta nella responsabilità e nella consapevolezza dell’urgenza del nostro tempo e che come ha spiegato anche Luigino Bruni, il coordinatore scientifico di questa edizione «”La 25esima ora” è speranza perché, quando nella Bibbia alla terra è donata una nuova speranza, il segno è l’Emmanuel, un bambino, un giovane

Un approccio diverso all’economia esiste ed è noto come capitalismo rigenerativo, e si basa sull’applicazione di nuovi modelli di business che mirano al rispetto del pianeta e degli esseri umani affinché possano raggiungere il loro pieno potenziale attraverso uno sviluppo e una crescita costante. Tra i principi dell’economia rigenerativa ci sono infatti l’empowerment partecipativo, la circolarità nell’uso delle risorse naturali, la cooperazione ed il rispetto dei limiti del pianeta.

Un esempio è rappresentato dal progetto Pacar School nato nell’ambito della rete collaborativa di The Economy of Francesco, una scuola di formazione in Zambia, nata dall’incontro tra due ragazzi, Luca Campanella e Patrick Mwanza, con l’intento di offrire una formazione pratica in ambito informatico in un paese dove l’occupazione giovanile è una delle sfide più critiche. «Ad Assisi la presenza di papa Francesco ci ha dato una bella spinta – ha dichiarato Patrick lo scorso anno – e ci ha convinti una volta di più del fatto che stiamo facendo qualcosa di giusto per gli altri». «Grazie alla presenza del Pontefice abbiamo sentito che EoF e interventi come il nostro hanno un grande supporto e abbiamo visto materializzarsi nel concreto la sua guida spirituale. Per cambiare il mondo si può partire anche da qui» ha aggiunto il collega Luca.

«Cari giovani, non vi manchino pazienza e intraprendenza per lasciarvi conoscere e per stabilire connessioni via via più stabili e feconde. Il desiderio di un mondo nuovo è più diffuso di quanto appaia.» Ha esordito Papa Francesco nel messaggio ai partecipanti alla quarta edizione di EoF. «Date voce e date forma a un popolo, perché la concretezza dell’economia e delle soluzioni che state studiando e sperimentando coinvolgono la vita di tutti. C’è più spazio per voi di quanto oggi non appaia. Vi chiedo quindi di rimanere attivamente uniti, costruendo su temi operativi veri e propri ponti fra i continenti, che portino definitivamente fuori l’umanità dall’era coloniale e delle diseguaglianze. Date volti, contenuto e progetti a una fraternità universale. Siate pionieri dall’interno della vita economica e imprenditoriale di uno sviluppo umano integrale. Mi fido di voi, e, non dimenticatelo mai: vi voglio molto bene.»