Logo Logo Logo Logo Logo
  • Chi Siamo
    • Il Cortile
    • La Fondazione
    • La Consulta Scientifica
    • I Volti del Cortile
    • La Consulta giovanile
    • I Bambini
  • STORIE
    • L’Agenda del Cardinal Ravasi
    • Eventi
    • Attualità
  • PENSIERI
    • ANGOLO DEL CARDINAL GIANFRANCO RAVASI
    • La chimica della fede
    • Consigli di lettura
  • PRESS ROOM
    • Social
    • RASSEGNA STAMPA
    • Media Relation
  • DONA ORA
  • CONTATTI
  • Chi Siamo
    • Il Cortile
    • La Fondazione
    • La Consulta Scientifica
    • I Volti del Cortile
    • La Consulta giovanile
    • I Bambini
  • STORIE
    • L’Agenda del Cardinal Ravasi
    • Eventi
    • Attualità
  • PENSIERI
    • ANGOLO DEL CARDINAL GIANFRANCO RAVASI
    • La chimica della fede
    • Consigli di lettura
  • PRESS ROOM
    • Social
    • RASSEGNA STAMPA
    • Media Relation
  • DONA ORA
  • CONTATTI

08 Nov Temi, personalità e dialoghi del Cortile di Salamanca

Posted at 16:47h in News, News ed Eventi by supercortile

Il 19 e il 20 ottobre si sono svolti presso l’Università Pontificia di Salamanca i dibattiti “Società, impresa e Università”, “Responsabilità Sociale e Bene Comune” e “Economia Civile, una nuova sfida”, previsti in continuità con gli incontri organizzati a Madrid nell’ambito del “Cortile dei Gentili”, promosso dal Foro Ecumenico Social e dal Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano, a tema: “Cultura dell’incontro, del dialogo e del bene comune”.

Hanno partecipato agli incontri i professori universitari Miguel Carrera Troyano, David Alameda, José Luis Fernández, Angel Losada e Stefano Zamagni, il Vicerettore dell’Università Pontificia di Salamanca Jacinto Nuñez Regodeen, il Presidente del CIVICOMM Juan José Almagro, e il Direttore Esecutivo del “Cortile dei Gentili” P. Laurent Mazas.

La società sta attraversando una fase di profonda incertezza e inquietudine, nella quale emerge la necessità di considerare in modo più approfondito la nozione di bene comune.

Il desiderio del bene concreto è radicato nell’uomo e la responsabilità sociale d’impresa parte dalla dignità stessa dell’uomo, quindi dal desiderio di fare impresa nel miglior modo possibile al fine di creare migliore economicità nella società. Si tratta di un modo di operare improntato sui valori più profondamente umani del rispetto e della libertà che non si limita alla solidarietà e alla sussidiarietà, ma che punta ad attuare una concreta mobilitazione morale e civile, implementando una serie di azioni volte al bene comune che consentano alla società di fiorire.

Nella società in cui viviamo, l’individualismo enfatizza le disuguaglianze spingendo all’isolamento sociale e l’indice di felicità si abbassa a causa della scarsità di beni relazionali. Emerge la necessità di un nuovo paradigma economico, un nuovo sguardo sulla realtà che parta dalla concezione di “homo, homini natura amicus”, eliminando l’idea secondo cui la relazione fra gli uomini debba fondarsi sull’ostilità reciproca: è il paradigma dell’economia civile di Antonio Genovesi. Le attività economiche devono essere organizzate nell’ottica del bene comune, inteso come “bene di tutti gli esseri umani e dell’essere umano nella sua totalità, quindi nelle sue tre dimensioni: quantitativa, socio-relazionale e spirituale”.

Le imprese giocano un ruolo molto importante nel conseguire il bene comune e possono accelerare il paradigm shift attuando un “doing well by doing good”, dunque non solo impegnandosi a non fare il male, ma dotandosi di strutture che gli consentano di porsi come parte attiva nel creare il bene, e creando consenso attraverso un dialogo produttivo volto ad allineare gli obiettivi specifici con l’interesse della società.

La necessità di transizione alla responsabilità civile è provata empiricamente da uno studio effettuato da Accenture nel 2014 nel quale, dall’intervista effettuata a 1000 CEO, emerge l’idea condivisa che l’economia stia percorrendo la via sbagliata e che le imprese non stiano agendo per un futuro migliore. Perché la creazione di ricchezza sia finalizzata al bene comune è necessario instaurare un ambiente collaborativo che valorizzi la biodiversità dell’economia, ovvero la presenza sul mercato di diversi tipi d’imprese, richiamata da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato Si’”, che apre le porte alla Finanza Etica.

I primi segnali di un cambiamento in questa direzione provengono nel 2010 dagli USA che, seguiti nel 2016 dall’Italia, hanno introdotto tramite una legge le “benefit corporation”, “B-Corp”, imprese che per statuto perseguono due obiettivi: il guadagno per garantire la sostenibilità e la generazione di utilità sociale nei diversi settori.

Il “Cortile dei Gentili” aiuta credenti e non credenti a porsi le domande giuste, a risvegliare dal torpore dell’indifferenza suscitando quell’inquietudine propria dell’istinto umano che tende alla ricerca e alla conoscenza del Dio sconosciuto. Da qui l’uso del dialogo non come strumento per imporre la propria idea, ma come percorso intrapreso per farsi conoscere e capire, per soddisfare quel desiderio relazionale insito nell’uomo e scaturito dalla consapevolezza che l’incontro con l’altro sia un momento fondamentale per la costruzione e condivisione del bene comune.

                                                                                                                                        Bianca Maria Lonigro

Tags:
Cortile dei Gentili, cultura, dialogo, Stefano Zamagni
Share
Print page


NEWSLETTER

Iscrivendoti alla newsletter accetti la Privacy Policy e di ricevere articoli e contenuto promozionale di marketing. Puoi disiscriverti in qualsiasi momento.

Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

powered by Advanced iFrame free. Get the Pro version on CodeCanyon.

Fondazione Cortile dei Gentili – Via della Conciliazione, 5 – 00193 Roma