08 Feb Stories of a Generation, l’incontro tra sogni e profezia
Sfogliando le nuove proposte di Netflix, vi potrà capitare di imbattervi in una miniserie: “Stories of a Generation”, sottotitolo “Con papa Francesco”. Magari penserete di avere le traveggole dopo una lunga giornata di studio/lavoro e così potreste decidere di aprire l’anteprima, che, tuttavia, confermerebbe l’iniziale impressione. Alla voce cast l’unico nome che compare è “Pope Francis”. Impossibile allora non cedere alla curiosità di vedere di cosa si tratta. Certo, non aspettatevi una serie d’azione con l’attuale pontefice che si lancia da un aereo in volo per salvare il mondo, ma state pronti a mettervi in discussione, a sorridere e a emozionarvi perché il valore del materiale che vedrete è elevato, soprattutto in termini di genuinità o, se preferite, di verità. In effetti, non si tratta di un semplice documentario, come lo definisce Netflix (a chi scrive il termine “documentario” fa balenare alla mente noiosi pomeriggi d’infanzia), ma di una vera collezione di racconti provenienti da tutto il mondo, commentati dal papa, con un format molto fresco. Uomini e donne, giunti alla soglia dell’anzianità, che raccontano a giovani videomakers le loro esperienze, le loro emozioni, le loro conquiste e le loro sconfitte: la loro storia, Grande o piccola che sia. E alla fine quest’ultimo discrimine si presenta illusorio, perché, come dice Papa Francesco “il sogno dell’anziano è la ricchezza di una vita intera, il sogno del giovane è la profezia”. Dunque, più che nel contenuto il focus sta nella modalità, nell’incontro. A fare da filo conduttore sono, poi, quattro grandi parole universali, quattro colonne portanti nella vita di ogni uomo e di ogni donna del passato, della contemporaneità e, forse, del futuro: Amore, Sogni, Lotta, Lavoro. Per tutti sono importanti, per tutti sono fonte di gioia, realizzazione e delusione; e allora lo spettatore sarà portato a ragionare sul fatto che, al netto delle differenze storiche e culturali – da tutelare ma sulla base delle quali si fondano oggi ideologie di esclusione sociale –, esiste un carattere ‘umano’ difficilmente permeabile; una “natura” al fianco della “cultura”, riprendendo un importante studio antropologico di Claude Lévi-Strauss.
Naturalmente, sarebbe un errore valutare le implicazioni “statistiche” di questa serie o fare discorsi di rigorosa rappresentanza, visto il numero esiguo di persone intervistate in relazione alla vastità dell’area presa in considerazione (l’intero mondo!). In sintesi, sarebbe stata un’impresa impossibile dar conto, in quattro puntate, di tutte le sfaccettature sociali, culturali, religiose della contemporaneità. Ma alla fine, come detto, non era questo l’obiettivo. L’obiettivo era quello di raccontare storie e di far riflettere sul concetto stesso di dialogo, su un rapporto tra generazioni che risulta redditizio a livello umano, proprio perché una parte cospicua della nostra umanità si ritrova in questo momento di ‘passaggio’, che è il cuore di ciò che vedrete:
“L’anziano che dà i suoi sogni e il giovane che li riceve ed è capace di tramandarli guardando al futuro” (Papa Francesco).
Andrea Raffaele Aquino