Rsa e case di riposo

Grazie al progresso tecnologico degli ultimi decenni la nostra definizione di vecchiaia è ormai cambiata. L’aspettativa di vita si è allungata sempre di più e se un tempo i sessantenni erano considerati anziani, oggi possono godere di un pieno benessere psicofisico e diventare parte integrante delle comunità.

L’allungamento dell’aspettativa di vita però si scontra, soprattutto in Italia, con una ridistribuzione demografica senza precedenti che vede la popolazione degli over 65 raddoppiare entro il 2050 anche a causa del drastico calo delle nascite. Con gli anni si arriverà inevitabilmente ad un rapporto sfavorevole tra popolazione attiva e non attiva ed a un relativo aumento delle spese destinate alla cura e all’assistenza degli anziani.

Le famiglie, soprattutto se sole e lontane dai propri cari, hanno sempre più difficoltà a gestire i propri genitori e si trovano spesso di fronte alla necessità di delegare il servizio di assistenza alle badanti o alle strutture, come le case di riposo o le Rsa, due alternative molto simili ma che differiscono nel tipo di servizio proposto.

La Casa di Riposo è una struttura che accoglie ospiti parzialmente autosufficienti, che necessitano di un’assistenza non continua e che hanno voglia di trascorrere il tempo con altre persone. Qui gli alloggi consistono in camere doppie o singole o appartamenti, così da garantire indipendenza agli ospiti che ne hanno bisogno lasciando loro a disposizione le aree comuni; tra gli aspetti positivi di questa soluzione c’è sicuramente quello della socialità, con la possibilità di prendere parte alle attività ricreative, ludiche o culturali organizzate dalla struttura.

Trattandosi di anziani parzialmente autosufficienti, nelle case di riposo il personale medico non è presente 24 ore su 24, ma si può fare affidamento sulla presenza del personale infermieristico che invece è sempre garantita.

Le Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa) sono invece strutture socio-sanitarie dedicate a coloro che non sono più autosufficienti e che necessitano di assistenza medica, infermieristica o riabilitativa, 24 ore su 24. Qui il personale medico ed infermieristico è sempre presente e come per le case di riposo anche nelle Rsa sono previste attività ricreative, ma questa soluzione è scelta principalmente quando il carico assistenziale è eccessivamente gravoso ed i familiari non riescono più a supportare l’anziano nei suoi bisogni.

Purtroppo per molti dedicare del tempo ai propri genitori è diventato sempre più difficile, tra lavoro, vita personale e gestione dei figli, e la loro assistenza è diventata una vera e propria sfida che spesso porta a numerose rinunce.

Nonostante ciò però ci sono vari risvolti positivi, anche gli anziani infatti possono essere di grande aiuto per i propri figli, supportandoli ad esempio con la cura dei nipoti.

Per tutti loro Papa Francesco ha istituito la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che quest’anno si svolgerà il 23 luglio, un’occasione per ribadire l’importanza di allacciare o riallacciare i legami con coloro che sono memoria e radici della società e della vita personale di ognuno.

Il tema della giornata è “Di generazione in generazione la sua misericordia” ovvero le parole di Maria contenute nel Magnificat, nel quale con gioia e ringraziamento Maria risponde alla sua anziana parente Elisabetta a cui fece visita. Un legame tra giovani ed anziani che il Papa ha voluto esprimere soprattutto in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, che quest’anno si svolgerà a Lisbona i primi di agosto.

«Sì, sono gli anziani a trasmetterci l’appartenenza al Popolo santo di Dio. La Chiesa, così come la società, ha bisogno di loro. Essi consegnano al presente un passato necessario per costruire il futuro. Onoriamoli, non priviamoci della loro compagnia e non priviamoli della nostra, non permettiamo che siano scartati!»