Quale arte sacra oggi?

Dostoevskij scriveva che la bellezza salverà il mondo. Nulla di più vero. L’arte in generale è sicuramente portatrice di bellezza ed è proprio nell’arte sacra che appare ancora più evidente questa necessità di bellezza, perché proprio l’arte sacra si confronta con la dimensione profonda dell’uomo e con il suo desiderio di trascendenza. In un momento storico in cui la bellezza appare spesso distorta, manipolata e negata è quindi ancora più importante la funzione dell’arte sacra.

Papa Benedetto XVI nell’Udienza generale del 31 agosto 2011 aveva affermato che «L’arte è capace di esprimere e rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede, manifesta la sete e la ricerca dell’infinito. Anzi, è come una porta aperta verso l’infinito, verso una bellezza e una verità che vanno al di là del quotidiano. E un’opera d’arte può aprire gli occhi della mente e del cuore, sospingendoci verso l’alto». Bellezza e trascendenza: due obiettivi necessari quindi per l’uomo, che l’arte sacra racchiude e trasmette.

Sullo stesso argomento anche Papa Francesco ha avuto modo di esprimersi dicendo che «L’arte è educazione alla fede» e ancora che «Le opere d’arte danno testimonianza delle aspirazioni spirituali dell’umanità, dei sublimi misteri della fede cristiana e della ricerca di quella bellezza suprema che trova la sua origine e il suo compimento in Dio».

Se rileggendo queste parole si può pensare che l’arte sacra rivesta quindi ancora un valore fondamentale per l’uomo, è anche vero che l’arte sacra contemporanea, come sostengono gli esperti, dimostra di essere piuttosto artificiale e frammentaria. Non esiste un linguaggio comune per l’arte sacra, come se oggi risultasse difficile pensarla secondo le categorie del nostro tempo, una difficoltà che manifesta una sfiducia di fondo nel Vangelo e nella sua capacità di animare la cultura di oggi. Negli ultimi due secoli, in seguito alla desacralizzazione della società, è cessato di esistere quell’intimo rapporto tra la fede e la realtà umana e di conseguenza anche la ricerca artistica cristiana è stata emarginata in un ambito sempre più periferico.

In una società spiccatamente visiva, che sperimenta nuovi linguaggi e nuovi simboli, assistiamo a una crisi della bellezza nell’arte sacra contemporanea, una impasse creativa, che ha assoluto bisogno di una Chiesa che dialoghi con il mondo laico e che ripensi i contenuti della fede sottolineando come la riflessione sull’arte sacra contemporanea non riguarda il gusto estetico ma riguarda invece l’immagine che rivela un’esperienza di fede e aiuta a comprendere come la comunità credente vive l’esperienza di Dio.

 

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