Papa Francesco alla Giornata Mondiale dei Bambini

«Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo». Con queste parole Maria Montessori parlava dell’importanza dei bambini, espressione di innocenza ma anche incarnazione di speranza.

Nell’ottica cristiana i bambini sono un dono e sono tanti i passaggi delle Sacre Scritture in cui si parla dell’importanza dei fanciulli. Uno dei passi più famosi è nel Vangelo secondo Luca, quando la gente porta i bambini da Gesù ma i discepoli li allontanano, portando i pargoli via dal figlio di Dio. In quel passo Cristo dice: «Lasciate che i bambini vengano a me, e non glielo vietate, perché il regno di Dio è di chi è come loro. In verità vi dico: chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà affatto» (Luca 18:15-17). Oppure, sempre nel vangelo di Luca, è narrato un passo in cui Gesù afferma parlando di un pargolo: «Chi riceve questo bambino nel nome mio, riceve me; e chi riceve me, riceve Colui che mi ha mandato» (Luca 9:46-48).

L’importante ruolo dei bambini nel cristianesimo è evidente ancora oggi. Non è un caso che Papa Francesco abbia istituito la prima Giornata Mondiale dei Bambini, il 25 e il 26 maggio a Roma. Questa iniziativa ha l’obiettivo di porre sotto i riflettori la condizione dei più piccoli, offrendo uno spazio di riflessione sul loro futuro e sul mondo che intendiamo consegnare loro. L’evento è dedicato ai bambini tra i 5 e i 12 anni e si svolgerà in due differenti luoghi della Città Eterna: il 25 maggio dentro lo Stadio Olimpico, mentre il 26 maggio il raduno si terrà a Piazza San Pietro. Nel programma del primo giorno è previsto il saluto delle delegazioni straniere, l’incontro con ospiti di fama nazionale e internazionale presentati da Carlo Conti e infine il dialogo dei bambini e delle bambine con il Santo Padre. Il secondo giorno, invece, è prevista la Santa Messa, celebrata dal Santo Padre, e l’Angelus, con alla fine il saluto del Papa ai bambini di tutto il mondo.

In occasione del World Meeting on Human Fraternity, Papa Francesco ha spiegato così il senso di questa iniziativa: «Uno pensa che il futuro dell’umanità sia nelle persone adulte che possono fare questo, quello, quell’altro… Invece non è così. Il futuro dell’umanità è nelle due punte: è nei bambini e negli anziani. Quando si incontrano i bambini con i nonni. E questa è una cosa bellissima, e noi dobbiamo prenderci cura dei vecchietti, dei nonni e dei bambini. E questo sarà il futuro, perché i nonni danno saggezza a noi, e i bambini imparano la saggezza dei nonni. I nonni hanno tutto un passato che ci dà tanto, i bambini hanno un futuro che riceve dal passato. E per questo credo che sia molto importante aiutare i bambini a crescere, a svilupparsi».

Inoltre il Santo Padre ha aggiunto: «Una volta, io leggevo uno scrittore spirituale che diceva che lui voleva essere nelle braccia di Dio come un bambino nelle braccia della mamma. Io sto guardando questo bambino: questo bambino non si difende, questo bambino dorme, questo bambino è sicuro perché è nelle braccia della mamma. Noi, con Dio, dobbiamo essere così: sicuri nelle braccia di Dio come un bambino nelle braccia della mamma».