La beneficienza che passa dai social

TikTok, Instagram, Facebook, il mondo dei social network sta diventando sempre più presente nelle nostre vite, soprattutto in quelle dei giovani che li usano come principale fonte di informazione e sempre più spesso anche in maniera più genuina, condividendo messaggi positivi e di solidarietà. Una tendenza che hanno saputo cogliere anche le organizzazioni no profit che hanno aumentato la loro presenza sui canali digitali, traendone numerosi benefici: il 55% delle persone che interagisce con le organizzazioni no profit sui social finisce infatti per intraprendere una qualche azione. In molti, mossi dai messaggi veicolati attraverso i video, sono incentivati a dedicarsi ad attività di volontariato, ad effettuare delle donazioni, e grazie anche ad una maggiore capacità di pubblicizzarsi, anche ad acquistare i prodotti solidali per aiutare gli enti di beneficienza. Grazie ai social è ora possibile avviare raccolte fondi o dare maggiore visibilità a quelle già esistenti, l’app di TikTok nel 2021 ha registrato circa 75.000 donazioni a favore di varie organizzazioni e cause a livello globale, come la lotta alla fame, il sostegno agli aiuti umanitari e la promozione della salute e del benessere. Questa nuova tendenza alla beneficienza vede tra i suoi protagonisti, anche vari influencer che pubblicano video in cui compiono atti di altruismo, come regalare cibo e soldi ai senzatetto oppure, addirittura, pagare costose operazioni chirurgiche a persone bisognose.

Con quasi 30 milioni di followers su TikTok è molto famosa Surthany Hejeij, l’influencer libanese-venezuelana che si batte contro lo spreco alimentare e che nei suoi video cucina piatti in grandissime quantità che poi distribuisce alle comunità locali in difficoltà.

Con 215 milioni di iscritti c’è invece Mr. Beast, nome d’arte di Jimmy Donaldson, lo youtuber statunitense che conta il canale più seguito sulla piattaforma, diventato famoso oltre che per i suoi video frenetici con sfide elaborate e grandi premi in palio, per aver donato grandissime somme di denaro in beneficienza. Nel corso della sua carriera da youtuber Mr.Beast ha pagato operazioni chirurgiche a 1000 persone con problemi di vista e ad altre 1000 con problemi di udito, ha rimosso più di 13.000 kg di rifiuti dagli oceani, ha piantato circa 20,000 alberi e al momento si sta adoperando per costruire pozzi per l’acqua potabile in Africa, dove per ora ne ha costruiti 100. Parallelamente alla sua attività di Youtuber Mr Beast ha creato un vero e proprio portale “Beast Philantrophy”, un sito nato «per sfruttare il potere delle piattaforme di social media e raccogliere fondi per alleviare la fame, i senzatetto e la disoccupazione, per assistere con doni, monetari e non, individui e famiglie per cambiare la loro vita.»

Non sono mancate le critiche di chi sostiene che queste cause siano utilizzate solo per monetizzare la sofferenza altrui, mentre in tanti hanno invece ribadito l’importanza di portare grandi temi sui social, specialmente in una nuova veste mostrando che la beneficenza può essere divertente ed eccitante, e che puoi aiutare le persone in tanti modi diversi. Fare del bene e dedicarsi agli altri può rendere la nostra esistenza degna e meritevole, come molti filosofi e personaggi storici insegnano; è proprio nell’altruismo che si trova la chiave della felicità.

«Nel Nuovo Testamento si menziona un frutto dello Spirito Santo (cfr Gal 5,22) definito con il termine greco agathosyne. Indica l’attaccamento al bene, la ricerca del bene. Più ancora, è procurare ciò che vale di più, il meglio per gli altri: la loro maturazione, la loro crescita in una vita sana, l’esercizio dei valori e non solo il benessere materiale. – Ricorda Papa Francesco nel capitolo terzo dell’enciclica Fratelli tutti – C’è un’espressione latina simile: bene-volentia, cioè l’atteggiamento di volere il bene dell’altro. È un forte desiderio del bene, un’inclinazione verso tutto ciò che è buono ed eccellente, che ci spinge a colmare la vita degli altri di cose belle, sublimi, edificanti. Volgiamoci a promuovere il bene, per noi stessi e per tutta l’umanità, e così cammineremo insieme verso una crescita genuina e integrale.»

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