Il terzo “Treno dei bambini”

“Ma tutto questo è per noi?”  “Non penso che ci sarà un’altra occasione, nella mia vita, in cui potrò incontrare il Papa”.  “Il Papa non ci ha fatto sentire estranei, Cortile dei Bambinicome succede nella mia città”.  Queste le impressioni di alcuni bambini che, lo scorso 30 maggio, sono stati protagonisti della terza edizione del Treno dei bambini.

Quest’anno, a bordo del solito Frecciargento, le storie di piccoli viaggiatori che vivono e respirano, loro malgrado, una quotidianità fatta di carceri, assistenti sociali, agenti di Polizia e volontari. Grazie all’iniziativa del “Cortile dei Gentili”, sono arrivati da Papa Francesco circa 200 bambini, figli di detenuti e detenute nelle carceri di Rebibbia, Bari e Trani, e hanno vissuto una giornata che, per una volta, ha permesso loro di superare muri e sbarre.

In linea con il tema scelto per la giornata, il “Volo”, il Papa ha tentato di regalare loro la spensieratezza e la speranza che meritano con poche semplici parole: “Come si vola? Con i sogni! E cosa si sogna? Tutto quello che tu vuoi! Che bello! E se tu vuoi andare a trovare il tuo papà, la tua mamma, tua zia, lo zio, il nonno, la nonna, gli amici, tu puoi andare volando con la fantasia”!

Per i piccoli, abituati a realtà fatte di separazione dai genitori, difficoltà economiche, controversie familiari, queste parole e la giornata di festa vissuta, sono stato un modo per evadere dalla complessità, che nonostante la giovane età, li soffoca ogni giorno.

E questo è l’intento che il Treno dei bambini si propone ogni anno: donare un ricordo a tutte quelle persone, grandi e piccine, che hanno bisogno di sentirsi amate e di conoscere una realtà, che non sia solo quella fatta di rinunce e sofferenze che conoscono bene.