Il servizio civile nazionale: storia e attualità

Ogni anno in Italia più di 800.000 giovani di età compresa tra i 18 ed i 28 anni prendono parte al Servizio Civile Nazionale, partecipando a progetti ed attività da svolgere sia in Italia che all’estero con il sostegno di una piccola retribuzione mensile.

Così facendo si approcciano ad una sorta di volontariato che oltre a rappresentare un modo per aiutare chi ha bisogno, può essere d’aiuto per soddisfare le proprie esigenze e trovare un appagamento della propria vita. La volontà e la possibilità di prestare il proprio tempo e il proprio impegno a favore degli altri o delle cause che stanno a cuore, fa crescere a livello umano, aiuta a diventare più comprensivi, tolleranti e fa sentire il bisogno di aiutare senza alcun ritorno.

Il Servizio Civile Nazionale nacque nel lontano 1972, con l’approvazione della legge Marcora n.772 che sancì la nascita del diritto all’obiezione di coscienza; da quel momento i giovani contrari all’uso delle armi e alla leva militare obbligatoria poterono scegliere di intraprendere questo percorso alternativo. Negli anni leva militare e Servizio Civile sono stati parificati, lasciando ai cittadini la possibilità di scelta tra i due fino al 2000, quando l’obbligatorietà del servizio militare venne revocata dando vita, l’anno seguente, al Servizio Civile Nazionale, aperto anche alle donne. Nel 2005 il servizio di leva militare venne sospeso e contemporaneamente cessò il servizio civile sostitutivo, lasciando solamente la possibilità di svolgere il Servizio Civile Nazionale, che al giorno d’oggi vede partecipare più di 800.000 giovani ogni anno.

Le aree di intervento del Servizio Civile sono molteplici, i principali settori sono quello dell’assistenza, della protezione civile, dell’educazione e della tutela dell’ambiente e del patrimonio artistico e culturale. Dai dati del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, emergono le preferenze dei giovani volontari: nel 2021 il 47,22% ha svolto servizi di assistenza, il 32% si è dedicato ad attività educative e di promozione culturale mentre il 13,2% ha scelto attività di tutela del patrimonio storico artistico e culturale. Per molti il Servizio Civile non rappresenta solo una scelta di volontariato ma un’occasione di crescita attraverso il contributo al bene della comunità.

“Il fine ultimo del servizio civile è quello di perseguire il bene individuale avendo come obiettivo il bene comune, impegnandosi con senso di responsabilità verso il territorio, e verso la comunità” così sottolinea Titti Postiglione, capo dell’Ufficio emergenze della Protezione Civile e direttrice del dipartimento delle politiche giovanili e del Servizio Civile Universale.

Anche il Santo Padre si è espresso sull’importanza della spiritualità del volontariato, lo scorso 14 dicembre in occasione della Giornata nazionale del Servizio Civile Universale, ricordando ai giovani quanto sia fondamentale essere testimoni di bontà, di tenerezza e di amore gratuito con tutti, specialmente con le persone più fragili e quanto il volontariato sia grande segno di saggezza e di umiltà.