13 Lug Il corpo delle guardie svizzere
Acriter et Fideliter “Con coraggio e fedeltà” è il motto di un corpo armato molto particolare: quello delle guardie svizzere che da oltre 500 anni protegge il Pontefice e presidia la Città del Vaticano.
Il corpo è stato istituito il 22 gennaio del 1506, il giorno in cui per volere di Papa Giulio II 150 svizzeri provenienti dal Canton Uri entrarono per la prima volta in Vaticano attraverso la “Porta del popolo” per prestare servizio come suoi custodi personali. Nel 1527 le guardie svizzere si rivelarono necessarie ed indispensabili durante uno dei più tragici saccheggi di Roma ad opera dei Lanzichenecchi; in quell’occasione aiutarono Papa Clemente VII a scappare a Castel Sant’Angelo e degli iniziali 189 soldati se ne salvarono solo 42, combattendo eroicamente e testimoniando il grande coraggio e la fedeltà che da sempre li ha contraddistinti.
Nel 1929 con la creazione dello Stato Pontificio, le guardie svizzere ne divennero la milizia ufficiale e durante gli anni della Seconda guerra mondiale papa Pio XII ampliò temporaneamente il loro numero, portandolo a 300, sia per dare rifugio ai molti sfollati sia per fornire una maggiore stabilità alla Città del Vaticano.
Al giorno d’oggi il corpo delle guardie svizzere conta circa un centinaio di membri ed ha il compito di vigilare e proteggere il Papa all’interno del Palazzo Apostolico e durante i suoi viaggi, oltre che prestare servizio d’onore durante le udienze e i ricevimenti.
La Guardia svizzera inoltre presiede – congiuntamente con il Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano – le cerimonie nella basilica di San Pietro e nell’aula Paolo VI e si occupa del controllo degli accessi in Vaticano e della protezione del collegio cardinalizio.
Per diventare guardia svizzera ci sono svariati requisiti da soddisfare: bisogna innanzitutto essere di sesso maschile, avere meno di 30 anni, ed in possesso della cittadinanza svizzera. È necessario aver prestato il servizio militare svizzero con un’ottima condotta oltre che godere di buona salute ed avere almeno una licenza di scuola media-superiore o un attestato di scuola professionale.
In ultimo bisogna essere cattolici ed in possesso di tutti i sacramenti oltre che celibi, infatti solo gli ufficiali possono sposarsi.
Una delle caratteristiche che rende le guardie svizzere famose in tutto il mondo è sicuramente la loro divisa colorata in stile rinascimentale. Il colore giallo ed il blu riprendono lo stemma di Giulio II della Rovere, fondatore del corpo, mentre il rosso è ispirato allo stemma di Clemente VII dei Medici. Ad oggi però vengono utilizzate anche altre divise più comode, come quella blu con il basco nero, lasciando quella tradizionale alle occasioni di gala.
Il giuramento delle nuove reclute avviene nel cortile di San Damaso il 6 maggio di ogni anno, in ricordo del Sacco di Roma avvenuto lo stesso giorno nel 1527. In occasione della giornata di quest’anno il Santo Padre ha espresso gratitudine ai 23 nuovi membri della Guardia Svizzera Pontificia sostenendo che essa sia una «grande famiglia ed un luogo di crescita, un ambiente di formazione umana e cristiana».
«I giovani sono arricchiti dall’esperienza dei più anziani – ha esordito Papa Francesco durante la festa del Giuramento – i quali, a loro volta, possono essere edificati e imparare dall’apertura dei giovani, dal loro entusiasmo che li porta a esplorare in continuazione, mossi da una positiva curiosità. In particolare a voi reclute dico: non smarrite il coraggio e la passione per scoprire cose nuove!».