Tutto ciò che ci circonda è un dono

Quando nel 1945 nacque l’Organizzazione delle Nazioni Unite, il suo programma per la sicurezza mondiale poneva l’accento sui diritti umani, sulla pace e sullo sviluppo socio-economico. Nessun cenno veniva fatto all’ambiente come questione d’interesse comune. Negli anni ’60-’70 divengono evidenti i danni irreparabili provocati all’ambiente dallo sviluppo intensivo e indiscriminato. Comincia ad assumere rilevanza la cosiddetta questione ambientale. Nascono le prime associazioni ambientaliste quali World Wild Fund (1961), Friends of the Earth (1969), Greenpeace (1971).

Oggi, nel ventunesimo secolo, la questione ambientale si fa sempre più prorompente, invadendo le nostre vite anche indirettamente. È evidente come ci sia bisogno di modificare, se non stravolgere, i nostri stili di vita, per evitare l’implosione del pianeta. Lo stesso Papa Francesco aveva prefigurato questo scenario: la nostra non è un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca. E in quanto tale, o ci adattiamo con un necessario cambio di mentalità o ne subiamo le inevitabili, nonché drastiche, conseguenze.

«Laudato si’, mi’ Signore», cantava san Francesco d’Assisi, ricordandoci come la nostra Terra sia la nostra casa, di cui prenderci cura, da rispettare, affinché essa stessa ci rispetti a sua volta. D’altronde, tutto nel mondo è intimamente connesso e il male fatto prima o poi torna indietro. La nostra avidità di potere, di controllo, ci sta facendo capire sempre più come effettivamente il controllo che tanto millantiamo non si può avere su tutto, in particolare sulla natura. Se ci si ostina a prosciugare il pianeta delle sue ricchezze prima o poi questo si ribellerà, come sta già facendo. Se costruisci dove non si può, estirpando le radici che trattengono il terreno, aspettati una frana che ti seppellirà; perché il nostro pianeta non è una fabbrica produttrice di ricchezza, ma una madre che ci accoglie tra le sue braccia. «Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba». È una madre ormai stanca, che si lamenta del male che le facciamo, abusando dei suoi beni. È un’abitazione che sta per crollare, per colpa dell’Uomo che si comporta da suo proprietario e non da ospite, quale in realtà è.

Ma il male lo facciamo solo a noi. Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora. La Terra, la natura, l’ambiente, tutto ciò che ci circonda, è un dono di Dio e, almeno chi crede, ne è consapevole, anche se sarebbe opportuno che, anche chi non crede, raggiungesse questa consapevolezza: tutto ciò che ci circonda è un dono.

 

Alessandra De Canio

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