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Roma. L’eterna bellezza raccontata da Canova

Nelle scorse settimane abbiamo visitato la mostra-evento, “Canova. Eterna Bellezza”, nella splendida cornice del Museo di Roma – Palazzo Braschi. Oltre 170 opere e prestigiosi prestiti da importanti Musei, collezioni italiane e straniere per raccontare il profondo legame tra l’artista e la città.

L’esposizione – promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale e curata da Giuseppe Pavanello, massimo studioso di arte neoclassica – si presenta in 13 sezioni come una collezione di arte canoviana e suoi artisti contemporanei, nel contesto della Roma tra settecento e ottocento.

Dai tesori dei Musei Capitolini a quelli dei Musei Vaticani, dai prestiti dell’Ermitage di San Pietroburgo alle raccolte private dei Farnese e dei Ludovisi, sino ai marmi inseriti nel contesto urbano della Roma dell’epoca: tantissime le opere che ispirarono l’artista rendendole testimoni e protagoniste del suo stretto e indissolubile rapporto con la città. Di importante rilievo uno dei marmi più straordinari di Canova: la Danzatrice con le mani sui fianchi, proveniente da San Pietroburgo, dove armonia e leggerezza esaltano la figura in un contrasto perfetto di luci ed ombre.  Non vi sono raccolte soltanto statue, ma anche schizzi, bozzetti preparatori, modellini, gessi e il lavoro dell’artista per i grandi Monumenti funerari di Clemente XIV e di Clemente XIII, e per il Monumento agli ultimi Stuart.

A rendere più verosimile il percorso espositivo, ricercate soluzioni illuminotecniche che rievocano la calda atmosfera a lume di torcia con cui l’artista mostrava le proprie opere, di notte, agli ospiti del suo atelier.

Una vera e propria mostra – spiega la sindaca Raggi – che mostra come l’arte e la cultura non debbano avere confini, e che permette di esplorare non solo le opere di Canova ma anche il fascino che la città di Roma ha sempre suscitato nell’artista.

 

Silvia Palombo