Nonno Francesco e i suoi Nipotini…

“Io sono un po’ il nonno di tutti voi” – ha esclamato di recente Francesco. E cosa fanno i nonni? Narrano storie. Raccontano fiabe. Evocando sogni di altri mondi, offrendo sensi ai desideri dei propri nipoti. E se una morsa di freddo attanaglia questi giorni di vacanze scolastiche, un buon modo per riscaldare pensieri e emozioni potrebbe essere quello di riandare con il cuore e la mente in Brasile. A Rio de Janeiro. Sulla spiaggia di Copacabana.

Qui, nel luglio del 2013 si sono svolte le ultime giornate mondiali della gioventù. Qui il vescovo di Roma ha innanzitutto ammonito gli adulti: “Abbiamo l’orecchio attento per ascoltare le loro illusioni, per ascoltare i loro successi, per ascoltare le loro difficoltà. Bisogna mettersi seduti, ascoltando forse lo stesso libretto, ma con una musica diversa, con identità differenti. La pazienza di ascoltare! Questo ve lo chiedo con tutto il cuore! Sappiamo perdere tempo con loro. Seminare, costa e affatica moltissimo!” (Omelia, 27/7).

Ascoltare pazientemente dunque, farsi lentamente antenna: “La nostra generazione si rivelerà all’altezza della promessa che c’è in ogni giovane quando saprà offrirgli spazio… Ho imparato che per avere accesso (…) bisogna entrare dal portale del cuore; mi sia quindi permesso in questo momento di bussare delicatamente a questa porta. Chiedo permesso per entrare. Chiedo a tutti la gentilezza dell’attenzione e, se possibile, l’empatia necessaria per stabilire un dialogo tra amici” (Discorso, 22/7). Per poi agire, altrettanto delicatamente: “Abbiamo tutti bisogno di abbracciare chi è nel bisogno, per esprimere vicinanza, affetto, amore. Ma abbracciare non è sufficiente. Tendiamo la mano a chi è in difficoltà, a chi è caduto nel buio della dipendenza, magari senza sapere come, e diciamogli: – Puoi rialzarti, puoi risalire, è faticoso, ma è possibile se tu lo vuoi. Troverai la mano tesa di chi ti vuole aiutare, ma nessuno può fare la salita al tuo posto -. Non siete mai soli! La Chiesa e tante persone vi sono vicine” (Visita all’ospedale, 24/7).

A questo punto è stato facile esortare i giovani a non essere come “uno di quelli che si lavano le mani, che fa il finto tonto e guarda dall’altra parte” (Via crucis, 26/7), ripetendo loro “non ‘guardate dal balcone’ la vita, ‘mettetevi’ in essa … non ‘guardate dal balcone’ la vita, immergetevi in essa” (Discorso 27/7); “partendo da coloro che sono più lontani, da coloro che di solito non frequentano la parrocchia. Loro sono gli invitati VIP … E farlo senza essere presuntuosi, imponendo ‘le nostre verità’, ma guidati dall’umile e felice certezza di chi è stato trovato, raggiunto e trasformato dalla Verità che è Cristo e non può non annunciarla (Lc 24,13-35)” (Omelia 27/7). Annunciare la personale trasfigurazione delle molte tristi speranze che gli idoli di turno ci offrono ‘a basso prezzo’ – e che ci ‘riempiono’ provvisoriamente ma vanamente -, in una grande speranza – gioiosa e duratura -, offerta ‘a caro prezzo’ dal Dio che non ha turni…

La speranza di nonno Francesco, allora, è che la “Settimana della Gioventù” (Angelus, 21/7) non sia solo un “fuoco d’artificio” (Angelus, 4/8), ma “che ci sia chiasso nelle diocesi … che si esca fuori … che ci difendiamo da tutto ciò che è mondanità, immobilismo, da ciò che è comodità, da ciò che è clericalismo, da tutto quello che è l’essere chiusi in noi stessi” (Discorso, 25/7) e che ci rende “cristiani part-time … ‘inamidati’, con la puzza al naso , così da sembrare cristiani e, sotto sotto, non fare nulla … cristiani di facciata … cristiani che sono ‘puro aspetto’” (Discorso, 27/7). D’altronde, rivolgendosi a ciascuno dei suoi nipotini ‘callejeros de la fe’ (Omelia 27/7) – girovaghi della fede! -, egli ha affermato: “la fede è rivoluzionaria e io oggi ti chiedo: sei disposto, sei disposta a entrare in quest’onda rivoluzionaria della fede?” (Omelia 26/7), ad avere “il coraggio di andare controcorrente” (Omelia 27/7) per “costruire un mondo migliore” (Discorso, 28/7)?

Ripercorriamo quindi nei commenti sottostanti le parole di Francesco pronunciate in quei giorni…

 

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