Interviste sul tema: prospettive sull’Università. Tra passato, presente e futuro (1)

Intervista a Claudio Lo Jacono – l’Università: origine ed essenza di un’istituzione nel mondo arabo-musulmano

Claudio Lo Jacono, nato nel 1940, è un insigne arabista, islamologo ed orientalista italiano. Detiene la cattedra di “Storia del Vicino Oriente islamico” dell’Università L’Orientale di Napoli. Dal 2009 è membro della commissione italiana dell’UNESCO.

Professore, la ragione e la cultura giocano un ruolo importante nella storia delle tre tradizioni religiose abramitiche: Ebraismo, Cristianesimo e Islam. A Lecce viene inaugurata la prima università islamica d’Italia. È una svolta importante nel cammino del dialogo interculturale. Per quanto attiene alla fede islamica, cosa rappresentano nello specifico queste due grandi dimensioni dello spirito umano e in quale “cosmologia” si integrano?

Il ruolo della cultura nell’Islam è stato assai rilevante. Una tradizione attribuita al profeta Muhammed afferma “cerca la conoscenza, foss’anche in Cina”. Del tutto coerente con i primi versetti coranici rivelati che dicono che Allah “ha insegnato all’uomo l’uso del calamo”. Certo però che la ragione ha un limite fondamentale perché è solo grazie alla benevolenza divina che l’uomo può conoscere quale sia la Volontà di Allah e, quindi, il Bene da perseguire per sperare nella salvezza eterna.

Avendo posto questa riflessione come base essenziale, passiamo all’analisi del nostro tema. Vorrei chiederle: come nasce l’Università nel mondo arabo-musulmano e quanto la riflessione teologica musulmana influenza la sua genesi?

L’Università, come luogo aggregante di studiosi e di loro discepoli, nasce in ambito pubblico con la Bayt al-Hikma di Baghdad, il cui primo nucleo fu voluto dal califfo abbaside Hārūn al-Rashīd (763-809 d.C.), ma che fu ampliato in modo considerevole e istituzionalizzato nel IX secolo dal figlio, il califfo al-Ma’mūn (786-833 d.C.).

Cosa ne caratterizza l’identità più profonda?

Direi la cura dell’anima e del corpo. L’Università pubblica islamica ambisce cioè portare il discente alla miglior comprensione della fede ma anche curarne il benessere fisico. Accanto agli studi linguistici, giuridici e teologici, si dà grande rilevanza alle scienze mediche, trattate non solo teoricamente, con la creazione di reparti per curare gratuitamente le malattie di ambo i sessi.

Può parlarci della sua struttura e della maniera nella quale i differenti saperi si integrano? I “saperi” sacri e profani ovviamente…

La Bayt al-Hikma ospitava reparti dedicati alla scienza del linguaggio, alla logica, all’aritmetica, alla geometria, all’ottica, all’astrologia, alla musica, alla scienza dei pesi, alla scienza della costruzione degli strumenti, alla fisica, alla metafisica, al diritto e alla teologia. Dunque, essa considerava molti aspetti dello scibile umano.

Come l’Università occidentale anche quella del “popolo dell’Islam” avrà conosciuto sicuramente delle sfide di natura intellettuale di alto livello. Quale ritiene siano state le sfide più significative che ha dovuto affrontare?

Ritengo che le sfide più significative siano state quelle affrontate dall’urto causato dal sapere elaborato in ambito occidentale, specialmente nel comparto delle scienze esatte, a causa del diverso approccio epistemologico, basato sempre più in Occidente su un laicismo strutturale che non è stato accolto dalla cultura islamica.

Vorrei considerare, per ultimo, la situazione attuale di alcune università musulmane… Verso quali orizzonti si sono aperte – o crede sia necessario debbano aprirsi – nella loro ricerca scientifica e nella formazione delle giovani generazioni?

Credo che la sfida per le Università islamiche sia ancora quella della repulsione ad accettare l’esistenza delle “leggi di natura” nell’ambito della ricerca sulle scienze cosiddette “dure” e, di conseguenza, anche dell’esistenza di una “teologia naturale” negli altri comparti maggiormente collegati alle riflessioni religiose.

di Gabriele Palasciano

Per approfondire:

C. Cahen, L’Islamismo. Dalle origini all’inizio dell’impero ottomano, Feltrinelli, Milano, 1969.

R. Mantran, L’espansione musulmana dall’VII all’XI secolo, Mursia, Milano, 1978.

A. Bausani, L’Islam, Garzanti, Milano, 1980.

G. Filoramo (ed.), Islam, Laterza, Roma-Bari, 2012.

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