Il “Cortile dei Gentili” a Montevideo!

È iniziato il 6 novembre, il “Cortile dei Gentili” a Montevideo, su “Società, Libertà e costruzione“, organizzato dall’Arcidiocesi Montevideo, su desiderio del Ministero degli Esteri e del Governo di Montevideo.

All’inizio della manifestazione, il Sindaco di Montevideo ha lodato l’iniziativa della Santa Sede di organizzare «un luogo di comprensione per ascoltare, dibattere e capire l’altro e costruire una visione che faccia progredire la società nel suo complesso».

Tra i presenti, anche il Cardinale Ravasi che ha introdotto l’incontro facendo riferimento al binomio “secolarità” (o laicità) e “secolarismo” (o laicismo): «la secolarità è una categoria di matrice cristiana che libera la religione da ogni concezione integralistica e teocratica, memore della distinzione sancita dallo stesso Cristo in modo lapidario: “Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” (Matteo 21,21)», ha spiegato il cardinale Ravasi. «Il secolarismo contemporaneo non combatte ma ignora Dio, pronto eventualmente a relegarlo nel limbo inoffensivo della sua trascendenza. Sostegno indiretto a questo fenomeno viene offerto dall’attuale multiculturalismo, frutto anche di un’intensa mobilità planetaria, ove al necessario pluralismo religioso può associarsi quello che ancora Max Weber definiva come il “politeismo dei valori” soprattutto etici o anche un sincretismo che stempera ogni identità, dissolvendosi in un monocromatismo generico», ha concluso Ravasi.

A prendere la parola poi è stata la dott.ssa Ana Ribeiro, che si è riconosciuta come “agnostica cristiana”. Ha ammesso di non avere certezze circa l’esistenza di Dio però neanche le risulta indifferente l’argomento e ha rassicurato che i fondamenti delle sue convinzioni e decisioni, così come il suo decalogo etico, hanno radici nel cristianesimo. «Oggi credo che l’associazione di laicità e libertà rimane una delle più ricche e più forti tradizioni uruguaiane» ha concluso.

Il professor Gerardo Caetano ha parlato della singolarità dell’idea di laicità e laicismo naturalizzato in Uruguay. Egli ha sottolineato che «il cattolicesimo uruguayano nelle sue origini era debole. La laicità ha fatto bene alla Chiesa», ha detto lo storico il quale non si definisce come un agnostico e ha confessato il suo desiderio di credere.

Il dottor Ignacio De Posadas, invece, ha affermato che «la laicità non nega l’esistenza di Dio. La vera laicità si limita a sostenere che la posizione esterna del potere non dovrebbe sovrapporsi alla dimensione trascendente dell’uomo», ha puntualizzato. A tal proposito, ha chiarito che «laico non è chi crede in Dio, ma chi crede che la libertà sia l’essenza dell’essere umano. La vera laicità è una parte della libertà».

L’ex presidente uruguaiano, il dottor Julio Maria Sanguinetti, ha sottolineato che la repubblica laica in Uruguay ha avuto successo e nessuna dittatura l’ha cambiata. Ha spiegato che la libertà di coscienza, di non discriminazione e parità di diritti e neutralità dello Stato sono i principi di laicità uruguaiana e, in questo senso, «l’ Uruguay si è evoluto».