I cittadini romani ebrei deportati il 16 ottobre 1943

Il 16 ottobre 1943 (settantuno anni fa, non secoli fa) 1024 cittadini romani ebrei, dei quali 200 bambini, furono privati delle loro libertà e proprietà, lacerati nei loro affetti, colpiti nella dignità e deportati dal ghetto di Roma per andare a morire nei campi di sterminio.

Occorre ricordare senza retorica, perché la retorica, anche in buona fede, sarebbe un insulto, occorre studiare bene e con coscienza, occorre vigilare e reagire perché ovunque mai si ripetano questi abomini di maledetta sopraffazione dell’uomo sull’uomo.

Qui, nell’immagine, c’è un documento agghiacciante. Lo stampato distribuito alle famiglie prima della deportazione.

Inizio seriamente a pensare che la ragione primaria della persecuzione nazista e fascista dei cittadini di varie nazioni, appartenenti al popolo ebraico, sia stata la sciagurata volontà di rapina. La rapina delle loro proprietà. Letta così, quella storia infernale potrebbe aprire nuovi canali di ricerca e consapevolezza sull’abissale ingiustizia che essi dovettero subire?

Vittorio V. Alberti